La camera ardente di Pino Daniele chiusa in anticipo, i fan: “È una vergogna”
La camera ardente di Pino Daniele (morto a causa di un arresto cardiaco), allestita all'ospedale S. Eugenio di Roma, è stata chiusa in anticipo per consentire un saluto più intimo e riservato solo ai familiari e ai parenti più stretti. I numerosi fan accorsi fuori i cancelli per prestargli l'ultimo saluto si sono detti delusi e amareggiati e hanno gridato contro la sicurezza: "È una vergogna, non è mai successa una cosa del genere!". L'accesso al pubblico, infatti, è stato limitato dalle prime ore di questa mattina e sembra che la decisione della famiglia del noto cantautore partenopeo non sia stata presa bene, soprattutto da chi ha percorso molti chilometri in macchina per raggiungere il suo beniamino per l'ultimo saluto.
Non è la prima decisione della famiglia poco condivisa dai fan nelle ultime ore. Risale a ieri, infatti, la disputa sul luogo dei funerali e della tumulazione, che in un primo momento erano stati organizzati tra il Lazio e la Toscana. Dopo una lunga giornata di polemica, ieri sera la decisione definitiva che ha messo finalmente pace tra le parti: Pino Daniele verrà cremato, la funzione funebre avverrà a Roma e poi subito dopo a Napoli, al Maschio Angioino, prima di condurre le ceneri in Toscana per la tappa conclusiva di un viaggio molto sentito.
La decisione di condurre le ceneri nel Maschio Angioino di Napoli per il commiato partenopeo è stata ben accolta dal sindaco Luigi De Magistris che, attraverso l’assessore alla Cultura, ha fatto sapere: "La decisione va nella direzione che la città auspicava, avremo certamente giornate intense di partecipazione popolare. Una profonda commozione sta infatti percorrendo l’animo di tutta la città, che esprime un grande bisogno di riconoscimento e di identificazione. Il dolore per la scomparsa di Pino Daniele non è da vivere in solitudine: è il dolore di tutti i napoletani e di tutto il mondo a cui la sua arte ha donato una vita migliore. Riuniremo in queste ore artisti ed amici per organizzare un programma adeguato ad onorarne la memoria”.