L’ironia di James Blunt: “Il 2016 è brutto? Pensate che nel 2017 pubblico il nuovo album”
Da qualche mese un pezzo d'Italia social si è appassionata al modo in cui Enrico Mentana, direttore di La7, "blasta" la gente, ovvero risponde con ironia, sarcasmo e talvolta un pizzico di cattiveria e a muso duro a chi commenta in maniera superficiale e retorica i suoi post. Risposte che sono diventate un vero e proprio tormentone, facendo del giornalista un paladino, per alcuni, di quel pezzetto di mondo e di un modo antiretorico di discutere delle notizie del giorno. Forse non molti sanno, però, che tra quelli famosi che amano rispondere in maniera ironica e talvolta autoironica c'è James Blunt che è un vero e proprio case-history di questi ultimi anni.
Il cantante è uno di quelli più venduti di questi ultimi anni, il suo album d'esordio "Back To Bedlam", infatti, è tra i 20 più venduti di sempre in Inghilterra, ma nonostante ciò ha un abase di haters molto forte e numerosa che lo prende continuamente in giro su Twitter. E così, nel tempo, il cantante di "You're beautiful" ha imparato che l'autoironia è forse l'arma migliore, facendo diventare il suo "muro" qualcosa da guardare quando si è un po' giù.
Così, quando ha dovuto annunciare l'uscita del suo prossimo album, prevista per questo 2017, ha deciso di proseguire su quella linea e così ha twittato, ironizzando sul 2016 nero per la musica – a causa di molte morti -: "Se pensavate che il 2016 sia stato brutto, sappiate che nel 2017 pubblicherò il mio nuovo album" ha scritto, ricevendo, ancora una volta, la risposta dei suoi detrattori, in quello che, ormai, pare quasi essere diventato un gioco e così tra i commenti si leggono cose tipo: "Spero che siano 12 cover di ‘You're beautiful'", oppure "Non abbiamo già sofferto abbastanza? Per favore abbi pietà di noi" o, ancora, "È troppo tardi per cominciare un crowdfunding per acquistare tutte le copie e spedirle su Marte?".
Il cantante, insomma, pubblicherà il seguito di "Moon Landing", il suo quarto album uscito nel 2013 che, nonostrante, critiche non fantastiche ebbe un buon riscontro nelle classifiche mondiali, toccando la seconda posizione in Inghilterra.