L’intervento non ferma Massimo Ranieri, il mattatore riparte dal Sistina
Nemmeno il malore accorso al cantante, attore, conduttore e chi più ne ha più ne metta, Massimo Ranieri, è riuscito a fermare il suo impeto, la produttività artistica, l'assoluto stato di grazia che l'artista napoletano ha definitivamente imbarcato da qualche anno a questa parte. Le repliche dei suoi spettacoli non si contano più così come le citazioni e i riferimenti, le presenze e i lavori che ha portato in scena a teatro ed anche in televisione. Massimo Ranieri riesce senza dubbio ad accontentare gusti e preferenza di una fetta di pubblico stratificata e variegata nella maniera più completa possibile, tanto da non lasciare molto spazio di manovra nell'immaginarsi qualcuno che non lo conosca. Al livello di altri grandi nomi come Morani o Celentano, Ranieri è in grado di saper parlare a geografie e generazioni eterogenee, forte di un bagaglio immenso che è in grado di portarsi sulle spalle.
Ed appunto, il malore che l'ha colto qualche settimana fa sembrava in qualche modo averne limitato il raggio d'azione, al contrario Massimo, al secolo Gianni, non si è fatto assolutamente intimorire. Due settimane fa era già ospite di Mara Venier a Domenica In per presentare la sua ultima creatura, lo spettacolo "Sogno e son desto", evoluzione di esperimenti precedenti, come "Chi nun tene curaggio nun se cocc' cu é femmen' belle", nel quale passa da Strehler ad Aznavour, da Battiato a De André, con una disarmante semplicità, con un repertorio che spazia dalle sue esperienze teatrali sino a scivolare nei meandri dei suoi inizi, le citazioni di uno dei suoi primi maestri, Mario Merola, con una sceneggiata napoletana. Insomma Massimo Ranieri, in scena al Teatro Sistina e poi nei principali teatri italiani, pare non avere alcuna intenzione di fermarsi, "Ho fatto solo il tagliando dei 60 anni" ha detto, riferendosi all'intervento. E fondamentalmente se lo augurano un po' tutti.