L’ex compagno di George Michael interrogato ancora: “La Polizia non mi ha accusato”
Fadi Fawaz, ultimo compagno del cantante inglese George Michael, morto il giorno di Natale a causa di un arresto cardiaco, continua a essere uno dei protagonisti delle cronache di questi ultimi giorni. L'uomo, infatti, sarebbe stato interrogato per la seconda volta dalla Polizia che sta cercando maggiori informazioni sulle ultime ore del cantante di "Faith", che stando a quanto dichiarato da Fawaz avrebbe passato co lui la vigilia, sebbene, ha continuato, la notte di Natale l'avrebbe passata in auto dove si sarebbe addormentato. E proprio questa circostanza è quella da chiarire, ovvero il perché l'uomo non avesse passato la notte col compagno, stando a quanto scrivono i tabloid inglesi in queste ore, in cui si interrogano anche sulla possibilità che Michael possa essere morto a causa di un'overdose e del ruolo, appunto, del compagno.
Insomma ci sono molte tessere ancora da mettere apposto, soprattutto dal momento che la prima autopsia non ha dato i risultati sperati e si è in attesa dei risultati degli esami tossicologici. Intanto Fawaz, intervistato dal Daily Mail, sostiene di non essere stato accusato di nulla da parte delle Forze dell'Ordine che, al contrario, sono state molto discrete e "di supporto", smentendo anche la fine della relazione col cantante, di cui si è parlato nei giorni scorsi: "Eravamo molto innamorati – ha dichiarato -, altrimenti perché mi sarei trovato fuori casa sua se non fossimo stati ancora assieme? Ero lì l'ultimo giorno della sua vita".
Nei giorni immediatamente successivi alla morte del cantante, l'uomo aveva spiegato di essere stato lui ad aver trovato il corpo del compagno, e dal suo account Twitter erano partiti alcuni tweet in cui si ipotizzava la possibilità che Michael potesse essersi suicidato. Quei tweet, poi, erano stati smentiti dallo stesso Fawaz che ha paventato la possibilità che il suo account possa essere stato hackerato. Sull'interrogatorio della Polizia, poi, ha spiegato: "La Polizia è stata meravigliosa e molto di supporto. Hanno fatto quello che si fa solitamente quando uno muore. Non mi hanno accusato mai, anzi".