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Kanye West, l’antisemitismo e l’attacco alla famiglia Floyd: denunciato per 250 milioni di dollari

Dopo le dichiarazioni antisemite e quelle contro George Floyd, Kanye West è stato denunciato per 250 milioni di dollari dalla famiglia dell’uomo assassinato.
A cura di Vincenzo Nasto
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Kanye West e il memoriale a George Flody, foto di Ronald Martinez e Mario Tama per Getty Images
Kanye West e il memoriale a George Flody, foto di Ronald Martinez e Mario Tama per Getty Images

La persona sbagliata, nel posto sbagliato al momento sbagliato: questo è tutto ciò che si potrebbe dire su Kanye West intervistato nel podcast Drink Champs: oltre tre ore di conversazione con i i conduttori Noreaga e DJ EFN, mentre bevevano quantità non modiche di liquori. Una puntata che rimarrà nella storia per il tracollo comunicativo di Kanye West, uno sfogo senza precedenti, che testimonia come lo stato di salute mentale del cantante non sia ai suoi massimi storici. Dopo che nelle scorse settimane, il suo profilo Instagram era stato invaso da messaggi sulla conduzione di Adidas, sul modo in cui rifletteva di esser stato trattato, la sua ospitata al podcast ha aperto un panorama di riflessioni senza alcun criterio, che sono passate dall'antisemitismo agli attacchi a Black Lives Matter, ma soprattutto a dichiarazioni forti sulla morte di George Floyd, l'uomo assassinato dall'agente di polizia Derek Chauvin a Minneapolis, Minnesota, durante un arresto.

Tre ore di puntata, apparecchiate perfettamente per il rant di Kanye West verso il mondo, che ultimamente sta prendendo sempre meno seriamente le sue uscite pubbliche. Dopo le riflessioni passate sulla schiavitù "come una scelta", sulla sua vicinanza al commentatore conservatore Candace Owens e la scelta di indossare la maglietta White Lives Matter, il tappeto preparatogli dai conduttori Noreaga e DJ EFN era un'opportunità troppo grossa per West per lasciarsi indietro gli screzi con il mondo della discografia, e non solo. Il podcast trasmesso sulla rete televisiva Revolt di Sean "Diddy" Combs ha infatti acuito maggiormente i toni, in cui si inserisce il grande uso dell'alcol nella trasmissione.

I momenti salienti della trasmissione? Dall'attacco allo stato ebraico negli Stati Uniti, colpevole di detenere il controllo dell'industria discografica, alle insinuazioni sul movimento Black Lives Matter, circoscritto come "una rapina". Ma non solo, due personaggi centrali sono entrati nel racconto di West: da una parteil suo "amico" scomparso Virgil Abloh, dall'altra George Floyd, l'uomo assassinato dall'agente di polizia Derek Chauvin a Minneapolis, Minnesota, durante un arresto. Come aveva affermato sui social nei mesi scorsi, West riflette sulla morte di Abloh per una condizione diversa dal cancro, come riferito dai media: secondo lui, il designer e dj era diventato una figura troppo fastidiosa per il mondo dello spettacolo. Situazione ancora più pesante, è ciò che riguarda la figura di Floyd, soprattutto per ciò che ha significato per il movimento Black Lives Matter.

Secondo Ye, George Floyd sarebbe morto per un'overdose di fentanil e non a causa della pressione fisica applicata al collo dall'allora agente di polizia di Minneapolis Derek Chauvin. A testimoniare il desiderio di viralità della trasmissione, durante gli interventi di West, nessuno dei due conduttori ha osato sottolineare una riflessione diversa a West, annuendo in silenzio, come accaduto nei mesi passati per le posizioni omofobe del rapper Boosie. La viralità della clip, che inizialmente sarebbe stata bloccata proprio per le posizioni integraliste del rapper, ha portato il conduttore Noreaga a dover giustificare la propria posizione e quella del programma al The Breakfast Club nei giorni successivi: "Voglio solo essere onesto, sostengo la libertà di parola. Supporto chiunque senza censurare. Ma non sostengo che qualcuno venga ferito. Non mi rendevo conto che le dichiarazioni su George Floyd nel mio show fossero così dolorose per il pubblico.

Un messaggio che non è volato via nel tempo e nello spazio, ma che ha incoraggiato la madre della figlia di George Floyd, Roxie Washington, a citare in giudizio il rapper per 250 milioni di dollari. A sostenere l'accusa della donna, la testimonianza del medico legale della contea di Hennepin, il dottor Andrew Baker, che ha affermanto che la causa immediata della morte di Floyd era l'arresto cardiopolmonare dovuto alla manovra delle forze dell'ordine per un totale di nove minuti e 29 secondi durante un arresto fuori da un negozio di alimentari Cup Foods. Derek Chauvin, il poliziotto colpevole di di tre accuse di omicidio e omicidio colposo, sta scontando due pene detentive contemporaneamente per più di 22 anni. I legali della famiglia Floyd hanno dichiarato: "La causa della morte del signor Floyd è ben risolta attraverso le prove presentate nei tribunali durante i processi penali e civili che sono stati il ​​risultato della sua prematura e orribile morte. Ciononostante (West) ha fatto dichiarazioni maliziose inesatte e infondate, causando danni alla proprietà del signor Floyd e alla sua famiglia".

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