Justin Timberlake “Uomo dell’anno” per GQ: “Ma non chiamatemi cool”
Con i due capitoli di "The 20/20 Experience", usciti a distanza di pochi mesi, Justin Timberlake è il re del mercato musicale. La prima parte, uscita a marzo, è stato l'album più venduto della prima metà del 2013 e dubitiamo che il secondo capitolo non farà altrettanto bene, portandolo a essere il campione d'incassi quando si stileranno le classifiche finali. Ma l'appeal di Justin Timberlake va oltre la musica, come sanno bene quelli di GQ che quest'anno hanno voluto insignirlo del titolo di "Man of The Year".
Timberlake, oltrew ad aver segnato un percorso nella musica pop, partendo dagli ‘N Sync che sono tornati assieme per gli MTV VMA, ha girato anche il film "Runner Runner" (che non ha avuto molti apprezzamenti da parte della critica), senza contare le esibizioni al Super Bowl e alla Casa Bianca col Presidente Obama, oltre alle serate virali con Jimmy Fallon.
Insomma è stato il suo anno e per questo è riuscito a battere i concorrenti al titolo Matthew McConaughey, Will Ferrell, Kendrick Lamar e Pharrell Williams. "Sentite, non sono cool – ha detto nell'intervista alla rivista -. Essere cool significa mantenere salda la tua pressione sanguigna. Quindi no, non siate cool, Siate passionali, impegnati, tenaci, inflessibili (uncompromising, ndr). Siate incazzati, allegri. Siate tristi