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Jovanotti è cresciuto: “Ora” è il tempo di Lorenzo

Jovanotti spegne 45 candeline. Il ragazzo fortunato ne ha fatta di strada dal 1980. Nato come DJ, Lorenzo Cherubini ha bruciato le tappe, trasformandosi in uno dei più talentuosi cantautori del nostro Paese.
A cura di Alessia Mancini
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Jovanotti nelle immagini per articolo

Quando si parla di musica italiana, è impossibile non citare Jovanotti: uno degli artisti più camaleontici del nostro Paese. La sua carriera è iniziata nel lontano 1980, quando iniziò ad appassionarsi alla consolle in veste di DJ. Oggi Lorenzo Cherubini compie 45 anni, molti dei quali trascorsi a fare ballare il Bel Paese.  All'inizio i suoi sostenitori danzavano a ritmo di rap ma, col passare del tempo, la sua musica ha subito una vera e propria metamorfosi lasciandosi contaminare dalla cosiddetta "world music" filtrata però attraverso la sua anima, che l'ha rielaborata in chiave hip hop e funky.

Contemporaneamente al cambiamento musicale, Jovanotti ha subito una vera e propria trasformazione e dismessi i panni del "ragazzo fortunato" ha indossato quelli di uomo impegnato e passionale, sfruttando nel migliore dei modi la chance offertagli dalla vita. Impossibile non amarlo, impossibile non ricordare la sua sfolgorante carriera proprio oggi: il giorno del suo 45esimo compleanno.

1986 – Il periodo paninaro di Jovanotti

Lorenzo Cherubini deve il suo successo a un colpo di fortuna. L'ex moglie di Claudio Cecchetto, Marina, lo notò a Palinuro e decise di proporlo al marito che colse l'occasione al volo mettendolo sotto contratto per Deejay Television e Radio Deejay. Sono gli anni '80 e Jovanotti in quel periodo si mostrava all'Italia intera come il classico bravo ragazzo dalla faccia pulita: berretto con visiera girata, volto sbarbato e un sorriso irresistibile. A soli 18 anni Lorenzo assapora il successo, ma diversamente da tanti altri artisti, il suo percorso non è rimasto immutato nel tempo.

Jovanotti infatti non si è trincerato dietro il personaggio ma è riuscito ad andare oltre, superando se stesso e le aspettative di molti. Vasco Rossi aveva notato in lui la scintilla, il genio creativo e quando Red Ronnie, durante una diretta piovosa di "Vota la voce" disse al rocker italiano: "Tutti dicono che Jovanotti è finito…", Vasco senza scomporsi più di tanto ammise: "Secondo me Jovanotti comincia adesso!". Le sue parole furono profetiche, Lorenzo era solo all'inizio della sua carriera. Ed è proprio a Vasco Rossi che Jovanotti dedica uno dei suoi primi album. Nel 1989 Lorenzo pubblica "La mia moto" e il singolo "Vasco" presentato al Festival di Sanremo conquista pubblico e mass media, riuscendo a vendere circa 600mila copie. Un successo preannunciato, un colpo di fortuna dovuto anche al talento del cantautore.

1990 – Il ragazzo fortunato che pensa positivo

Gli anni 90 sono per Lorenzo Cherubini gli anni della svolta. Jovanotti sveste i panni di paninaro e indossa quelli del cantautore impegnato e passionale. Persino i critici si rendono conto del cambiamento radicale anche se a minimizzare la svolta ci pensa il cantante che non riesce a intravedere una discontinuità artistica nel suo percorso. Tuttavia i suoi testi cambiano tono e argomenti. Jovanotti inizia  a confrontarsi con la realtà politica e sociale del tempo, tanto da produrre il singolo Cuore in memoria di Giovanni Falcone. La  metamorfosi è ormai inarrestabile. Lorenzo Cherubini ha intrapreso un cammino che lo porterà a diventare l'artista che noi tutti, oggi, conosciamo.

E' importante sottolineare, per capire a pieno il suo cambiamento, la nascita, nel 1994, dell'etichetta discografica indipendente "Soleluna" nata per aiutare e supportare i musicisti e gli artisti che ruotavano attorno al ragazzo sempre più fortunato. I singoli che Lorenzo in questo periodo pubblica sono un chiaro sintomo del passaggio dal passato al futuro prossimo:  Non m'annoio e Ragazzo Fortunato nel 1992, mentre due anni dopo Lorenzo sorprende tutti con L'ombelico del mondo. Ormai Jovanotti è a un passo dal cambiamento e iniziano già ad essere evidenti i primi segnali del desiderio di diventare un uomo, mettendo da parte quell'appellativo che aveva contribuito a portarlo al successo. Il "ragazzo fortunato" ormai è cresciuto e ha voglia di essere diverso.

1997- Jovanotti in versione cantautore errante

Siamo alla fine degli anni 90 e Lorenzo Cherubini decide di aprirsi al mondo. Prova ne è il suo album "L'albero" nel quale sono evidenti le contaminazioni della musica etnica e della world music. Jovanotti non si arrende, vuole conoscere, scoprire più intimamente gli altri e se stesso. Inizia quindi a interessarsi di pittura e a viaggiare. Celebre fu il suo viaggio in America Latina, durante il quale attraversò in bicicletta la Patagonia esi lasciò ispirare dalla bellezza del paesaggio e dal silenzio delle stelle per scrivere una canzone dedicata alla sua fidanzata lontana, diventata in breve tempo il successo di "Stella Cometa".

Ovviamente anche il suo impegno sociale continuò ad essere alimentato da altre iniziative. Lorenzo infatti diede il suo aiuto ad un ospedale situato in Messico e sostenne diverse campagne benefiche. Ed è solo un anno dopo che Jovanotti provò la gioia più grande della sua vita: diventare padre. Anche questo momento fu intriso d'inchiostro con le meravigliose note nella mai dimenticata ninna nanna "Per te". Forte del suo ruolo di neo papà, Lorenzo non dimenticò gli altri e con la collaborazione di Piero Pelù e Luciano Ligabue compose il brano "Il mio nome è mai più", il cui video fu girato da Gabriele Salvatores. I proventi della vendita ovviamente andarono a rimpinguare le tasche Emergency.

2000 – Il "buon sangue" di Jovanotti non mente

Nel 2000 Lorenzo finalmente raggiunge l'equilibrio artistico. In questo periodo il suo interesse per il pacifismo, la globalizzazione e l'ambientalismo raggiunge il culmine. Il cantautore però non dimentica la sua vena romantica che trova ampio sfogo in brani come "Ti sposerò". Ovviamente la metamorfosi conduce Cherubini a contatto con la realtà e l'album "Salvami" segna una svolta anche nel rapporto tra l'artista e i mass media: il videoclip infatti fu creato attraverso un collage di tutte le sue esibizioni del brano sul piccolo schermo. L'idea era chiara: Lorenzo era  convinto che persino la televisione, se utilizzata nel corretto modo, può diventare portavoce del disagio dei più sfortunati, di quelli cioè che hanno perso la voce a furia di gridare il proprio dolore al mondo.

Il cammino artistico di Lorenzo Cherubini è ormai segnato. L'album "Buon sangue non mente" diventa il testamento artistico di un cantautore che ha finalmente raggiunto la sua maturità.  Molti artisti italiani decidono di collaborare con lui. Vanno citati: Edorardo Bennato e i Negramaro che contribuiscono al successo del suo lavoro soprattutto grazie alla presenza di singoli del calibro di "Tanto" e "Mi fido di te". Ma è con l'album "Safari" che Jovanotti scala definitivamente le classifiche italiane e anche in quest'ultima fatica musicale Lorenzo si affiderà alla collaborazione dei Negramaro. La contaminazione incontra l'approvazione di pubblico e mass media, tanto che "Safari" viene eletto, nel 2008, l'album dell'anno superando le oltre mezzo milione di copie vendute.

2011 – Jovanotti compie 45 anni

Siamo arrivati ai giorni nostri e concludiamo così il viaggio  attorno al pianeta Lorenzo Cherubini. Il primo decennio del 2000 diventa per Jovanotti non solo l'ultimo step da affrontare prima di entrare definitivamente nell'età adulta ma rappresenta anche la conferma della sua maturità artistica acclamata non solo dai suoi sostenitori ma anche dagli esperti del settore che lo eleggono a gran voce cantautore d'eccellenza. Prova ne è il singolo "Baciami ancora" che diventa la colonna sonora del film omonimo di Muccino. Il brano viene premiato con il David di Donatello come "migliore colonna sonora originale". Questo è solo l'inizio. Anche il singolo "Le tasche piene si sassi" sbaraglia la concorrenza aggiudicandosi la quarta edizione del premio Mogol.

Ma è "L'Ora Tour" a lanciare definitivamente "nello spazio" il personaggio Jovanotti. Lorenzo ormai è cresciuto, è diventato adulto. Il suo percorso artistico e personale si è palesemente evoluto e quale modo migliore per celebrare se stesso e il suo viaggio se non la messa in scena di uno spettacolo che rappresenta il cosmo e il percorso per rivivere a ritroso la vita degli uomini e di se stesso, ritrovando la semplicità delle piccole cose?

Il sole, la luna, le stelle. Tanto cammino per ritrovarsi di nuovo all'inizio del viaggio, a stretto contatto con la propria essenza e la natura. Più che un viaggio nel mondo, il suo è un viaggio spirituale che lo ha portato a diventare l'uomo che noi tutti, oggi, chiamiamo semplicemente Jovanotti ma che nasconde dentro di sé l'infinito, verso cui, in fondo, noi tutti aneliamo. Alla fine lo stesso album di Lorenzo Cherubini ci dice: "Il più grande spettacolo dopo il Bing Bang" sei tu. Un monito da non dimenticare.

Auguri e grazie di tutto Lorenzo.

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