Jovanotti dà il via al Jova Beach Party coi 60 mila di Lignano: una festa pop con Pezzali e Morandi
Il 2 luglio è stato il giorno in cui è partita la nave del Jova Beach Party, ovvero quel progetto nato come idea folle e diventato realtà nel 2019, poco prima che il mondo intero dimenticasse cosa voleva dire abbracciarsi, stare insieme, affollarsi per partecipare a un rito collettivo come quello della musica dal vivo. Quello di Linate, ultima tappa del Beach Party, fu probabilmente l'ultimo mega raduno musicale prima che il Covid, arrivato qualche mese dopo, cambiasse completamente i nostri stili di vita. E non è un caso che l'estate in cui si è tornati a potersi radunare Jovanotti abbia deciso di riportare sulle spiagge italiane questa mega festa, quell'idea che andava oltre il concerto classico, ma si trasformava in un lungo festival itinerante che aveva nel cantante di Cortona il "mastro di festa" e attorno a lui una corte di artisti, musicisti, sportivi, insomma una band multiforme e variegata che doveva tenere su uno spettacolo lungo oltre dodici ore e tre palchi.
Bisognava intrattenere oltre 30 mila persone (25 sono previste per la seconda serata) e la missione è stata compiuta, grazie a un'organizzazione perfetta che prevedeva anche una buona quota di improvvisazione e a una serie di ospiti azzeccati che hanno amplificato quell'idea di karaoke che una festa come questa deve assolutamente prevedere. E così al karaoke che solitamente si fa con le canzoni di Jova si sono aggiunte quelle con Max Pezzali con cui il cantante ha duettato in "Sei un mito", "Hanno ucciso l'uomo ragno" e "Gli anni" e poi l'ormai fidatissimo Gianni Morandi che ha cantato "Apri tutte le porte", "Allegria" e Fatti mandare dalla mamma" in attesa di poter ascoltare "La Ola" il nuovo singolo scritto sempre da Jova che sarà pubblicato il prossimo 15 luglio. Insomma, i primi ospiti del palco centrale sono stati un tributo all'amarcord e all'Italia popolare e intragenerazionale, con Lorenzo a mescolare il suo ruolo da cantante e i suoi singoloni con i suoi abiti da dj cercando di fare da cerniera generazionale per tutto il suo pubblico.
"Quando siamo saliti sul palco qualche giorno fa, è stato come se non ci fossimo mai mossi e mi piace l'idea che le persone tornino in un posto. Fare una cosa completamente innovativa mi suonava strano" ha detto il cantante nel backstage incontrando i giornalisti a cui aveva anticipato l'idea di un palco immaginato come "Un veliero che ha attraversato mari e tempeste" per quella che doveva essere e effettivamente è stata "una festa pop, dev'essere un Festivalbar". Poco prima dell'apertura dei cancelli Jova aveva scritto che quella che stava per partire era "La più grande festa mobile mai fatta in Italia e unica al mondo per quello che porta in scena. Non è la grandezza la cosa importante, però, è l’energia, l’esperienza di condivisione e connessione con gli elementi, tutto nato intorno al desiderio di un grande s alto in avanti verso qualcosa di nuovo e insieme ancestrale". E che festa sia!