Jovanotti contro le transenne al Jova Beach Party: “Non è un raduno di hooligans infoiati”
Il Jova Beach Party continua a tenere banco in quanto evento assoluto dell'estate musicale italiana, che verrà certamente ricordato come uno dei progetti più originali e discussi di sempre in tema di spettacoli musicali. Eppure Jovanotti, e tutto il suo staff, continuano a fronteggiare una serie di considerevoli difficoltà burocratiche legate alla sicurezza dei luoghi. Dopo lo stop alla data di Albenga del 27 luglio per problemi di erosione della spiaggia che avrebbero potuto mettere a rischio la sicurezza degli spettatori, un altro intoppo potrebbe presentarsi in vista della Jova Beach Party di Viareggio del 30 luglio. Con un post pubblicato sui social l'artista di Cortona non ha nascosto un certo risentimento per un'altra misura di sicurezza che rischia di condizionare l'idea stessa del progetto, ovvero una divisione della spiaggia in settori transennati. Cherubini spiega il suo stato d'animo con parole chiare:
[…] Sono appena uscito da una riunione con la squadra di Jova Beach dove mi hanno detto che a Viareggio ci hanno imposto delle modifiche al progetto che in pratica ci obbligano a dividere la spiaggia in settori transennati come in un allevamento di pecore mannare. Pure una transenna lungo il bagnasciuga per regolare l’accesso al mare attraverso stretti passaggi presidiati. Noi naturalmente obbediamo alla legge, ci mancherebbe altro, ma non posso nascondervi la mia perplessità e di tutti quelli coinvolti (che lavorano nei grandi concerti da decenni). Speriamo che da questo non derivino disagi per il pubblico, anche se, detto tra noi, io sono dispiaciuto per questa presa di posizione che invece disagio al pubblico lo creerà di sicuro, e anche parecchio, rendendo difficilissimo muoversi in spiaggia, che è nello spirito di questa festa. E’ stranissimo perché abbiamo già fatto 6 spiagge dove il pubblico è stato libero di muoversi a suo piacimento e quello che è evidente è che il Jova Beach Party non è un raduno di hoolligans infoiati ma una festa di esseri umani evoluti pacifici e allegri in grado di badare a se stessi. La sicurezza è al primissimo posto nel progetto JBP e la collaborazione con le autorità è imprescindibile e noi ci adegueremo ad ogni direttiva che ci verrà imposta ma se davvero è questa la loro ultima parola mi dispiace tantissimo e sono perplesso, non ha senso penalizzare un pubblico, soprattutto questo pubblico, e impoverire lo spirito di un evento bello che porta in scena un’idea di mondo non diviso in recinti come quelli di un allevamento intensivo o dell’ora d’aria di Alcatraz. Un conto è creare corridoi e vie di fuga libere e pronte ad ogni evenienza ma non recinti chiusi che limitano il movimento e rendono, per esempio, difficilissimo anche andarsi a prendere un sorso d’acqua o un gelato.
Io prego davvero le autorità competenti in materia di riesaminare questa valutazione, alla luce delle spiagge fatte fino ad ora, e considerando tutti gli aspetti e le peculiarità di una festa unica, che avviene in una grande spiaggia popolare durante tutta una giornata di gioia ed energia positiva. E’ una giornata di musica nella natura, va pensata così perché è proprio così!
Ciao a tutti, ci vediamo a Viareggio! speriamo che qualcuno in quegli uffici ci ascolti.
La coppia di sposi di Albenga si sposa lo stesso
Intanto sulle colonne del Secolo XIX è apparsa un'intervista a Irene Froi e Giorgio Cavarero, la coppia che doveva essere sposata da Jovanotti durante il concerto annullato di Albenga, così come sta accadendo per ogni tappa del JBP. Senza perdersi d'animo i due hanno raccontato al quotidiano ligure che la celebrazione del matrimonio avverrà ugualmente, contro l'erosione costiera e qualsiasi altro ostacolo posto dalla natura, temporali compresi. Il matrimonio si celebrerà ugualmente, così come la festa sulla spiaggia di Albenga, insieme a una quarantina di amici presenti.