Jova Beach Party Linate: Jovanotti chiude col botto una “follia” diventata realtà
Doveva essere la festa finale di quella pazzia chiamata Jova Beach Party e così è stata la tappa finale del tour che Jovanotti ha tenuto all'aeroporto di Linate. Un gran finale per il cantante di Cortona che in poche settimane ha messo su l'ennesima sorpresa per i fan e per un intero circuito che da questa estate dovrà confrontarsi anche con questa nuova concezione di live: poche settimane, quelle dall'annuncio della cancellazione del tour di Albenga, in provincia di Savona, che hanno fatto convogliare oltre 80 mila persone, stando a quanto comunicato dagli organizzatori e da quello che si vede nel colpo d'occhio delle foto prese dal drone. Le spiagge, inizialmente, poi la montagna di Plan de Corones e poi l'idea di spiazzare tutti portando tutto il carrozzone del JBP nell'aeroporto chiuso dal 27 luglio al 27 ottobre per lavori di ristrutturazione.
Oltre 500 mila persone per il Jova Beach Party
Non ha cambiato la formula, Jovanotti, ha cambiato, però, le dimensioni del palco e ha adattato il format delle spiagge a un'altra tipologia di location, sposando persone, portando tanti ospiti e ritrovandosi sommerso dall'affetto dei fan che contando tutte le tappe sono state oltre 500 mila, per questo tour costellato di successi incredibili e inseguito da polemiche sull'ambiente, tema caro al cantante che ha sempre difeso strenuamente tutto il progetto, come ha anche fatto all'Ansa la presidente di WWF Italia Donatella Bianchi: "È stata un'impresa ciclopica e quando Lorenzo ci ha contattato abbiamo dovuto pensarci bene. È stata una sfida che abbiamo accettato perché la lotta alla plastica e ai cambiamenti climatici non è qualcosa che può essere discusso solo tra addetti ai lavori. Questo tour è stata la più grande campagna sulla plastica mai fatta".
Gli ospiti dell'ultima tappa del tour
Sul palco col cantante ci sono stati gli amici fidati, ma anche qualche novità come quella di Tommaso Paradiso, il cantante dei Thegiornalisti che pochi giorni fa ha annunciato la scissione dalla band per intraprendere la carriera solista: e il palco del Jova Beach Party è stato il primo appuntamento in cui Paradiso si è presentato in versione…. Paradiso, appunto. Ma oltre all'ex Thegiornalisti si sono alternati anche Albert Marzinotto, Rkomi, Dubfire, Ex-Otago e Ackeejuice Rockers oltre a nomi come quelli di Bombino, Salmo, Takagi & Ketra fino a un collegamento con la Stazione spaziale internazionale per duettare assieme all'astronauta Luca Parmitano in una versione spaziale, appunto, di "Non m'annoio".
Una follia diventata realtà
Live, dj set, matrimoni, gente arrivata da tutta Italia per assistere all'ultima tappa di questa impresa, di quello che Jovanotti ha definito il suo sbarco sulla Luna, di questa idea estesa di tour che sarà difficile replicare, ma che di certo ha lasciato un'impronta definitiva sull'idea live nel nostro Paese. Jovanotti voleva fosse una sorta di Woodstock in movimento, un enorme festival itinerante, come se ne vedono pochi nel nostro Paese, qualcosa che non fosse le due, tre ore di concerto e tutti a casa, ma una giornata che potesse unire mare, sole, spiaggia, divertimento e sentimento di condivisione. E chi ha assistito ad almeno uno dei party si sarà reso conto che alla fine Jovanotti era il Grandmaster della serata, ma era al contempo un co-protagonista, sia per quanto riguarda la sua presenza sul palco, spesso accompagnata, sia per quanto riguarda proprio la scaletta, variabile, modificabile a seconda di ospiti e serata e sempre piena di citazioni a canzoni di terzi che hanno segnato la sua vita. "E ora cominciamo" scrive Jovanotti la mattina dopo. E ora ricomincia, chissà da dove.