Johnny Rotten sulla morte di Keith Flint: “È stato lasciato solo, non era amato”
Keith Flint è stato trovato morto a soli 49 anni nella sua abitazione a Dunmow, il frontman dei Prodigy ha improvvisamente deciso di togliersi la vita, come confermato dal fondatore del gruppo rock Liam Howlett. La notizia della sua scomparsa ha letteralmente sconvolto il mondo della musica e i suoi tanti appassionati fan. In molti si sono chiesti (ammesso ce ne siano) quale potessero essere le ragioni che hanno spinto il musicista a compiere il gesto estremo. Una domanda a cui non si è data risposta. Oggi, però, emergono nuovi dettagli sulla vita privata del cantante che possono aiutare a far luce sul tragico ed inaspettato evento.
L'amara confessione di Johnny Rotten
Johnny Rotten, il leader del gruppo Sex Pistols, come riportato dalla fonte estera Tmz, ha rilasciato delle importanti dichiarazioni circa la morte del collega ed amico Keith Flint. L'artista ha infatti confessato: "Dopo il successo avuto negli anni 90, l'industria musicale ha lasciato Flint solo, non era amato". All' Epix's Punk al SIR di Los Angeles, Rotter, come riportato ancora da Tmz, ha mosso un invito a tutti i suoi colleghi, invitando loro a parlare e a mettere in atto comportamenti che possano scongiurare il tragico destino dei Flint. "Ho il cuore a pezzi, è stato per me un buon amico. Nessuno lo amava, è stato lasciato solo e questo l'ha distrutto. Perché così tanta gente, nel nostro ambiente, l'ha lasciato solo?".
Gli ultimi giorni di vita
Intanto si continua a mettere insieme gli ultimi giorni di vita di Keith Flint ed emergono anche altri particolari. Pare che, dopo aver preso parte ad una competizione podistica sabato scorso, il cantante sarebbe stato avvistato al pub Galvin Green Man ad acquistare del cibo d'asporto: "Sembrava felice, fiero per la sua prestazione sportiva e per la sua condizione fisica", ha spiegato il gestore dell'esercizio.