Jasmine, figlia di Al Bano e Lecciso, si dà alla trap: “Vivo col pregiudizio ma seguo la mia strada”
Non sarà facile per Jasmine Carrisi scrollarsi di dosso l'ombra dei genitori ingombranti. Figlia di Al Bano Carrisi e di Loredana Lecciso, Jasmine ha scelto di darsi alla trap e lo a fatto con il primo singolo "Ego", prodotto dallo storico collaboratore del padre, il M. Alterisio Paoletti. Una scelta che mette in luce come la ragazza diciannovenne di Cellino San Marco sia una vera e propria esordiente nell'ambiente. A differenza di Tredici Pietro, che ha costruito nel tempo un gruppo, lei arriva alla pubblicazione quasi all'improvviso, con un percorso che è in lento divenire. Una strada che percorrerà senza l'aiuto del papà, a cui fa ascoltare trap senza grossi risultati – anche lei non è che ami particolarmente il genere paterno -, ma che comunque gode dell'appoggio dei genitori. L'esordio è tale e come tale va trattato, dietro non c'è una costruzione, producer famosi, feat, e a Fanpage.it Jasmine ammette di non conoscere nessuno dell'ambiente, ma non si perde d'animo e spera che il trasferimento a Milano possa aiutarla in questa nuova strada, alla faccia degli hater che già hanno cominciato a farsi sentire.
Ciao Jasmine, come stanno andando questi primi giorni?
Bene, però cerco di mantenere basse le aspettative perché non si sa mai, però sono contenta di quello che ho fatto come sta andando.
Ti butti in un mondo particolare, quello della trap, come nasce questa tua idea di dare corpo alla carriera musicale?
In realtà qualcosa l'ho sempre voluta fare, poi avvicinandomi alla trap, mi è venuta ancora più voglia perché amo il genere e mi piace quello che voglio trasmettere, per questo volevo provarci anche io. In realtà la canzone non doveva essere pubblicata poi è venuto fuori qualcosa di carino che comunque è piaciuto e abbiamo deciso di procedere. È qualcosa che voglio fare da sempre, comunque.
Ma pensi che possa trovare uno sbocco o rimarrà, per adesso, un caso isolato?
Io spero di continuare, di pubblicare qualche altro singolo, però non si sa mai, perché non sono realmente io a decidere ma chi mi segue.
Tu vivi ancora in Puglia, giusto?
Sì, assolutamente.
E come si vive la scena da laggiù? Non è Milano, Roma, ma neanche la Liguria o la Campania…
Guarda, la trap si ascolta tantissimo anche qui, ovviamente, però a livello di autori trap non ce ne sono molti. Anche per questo ho tardato di entrare a far parte di questo mondo, qua non viene sempre vista di buon occhio. Sai, ci sono pregiudizi, tutti parlano, c'è un po' la mentalità meno aperta, da parte di alcuni: chi ha più visibilità viene giudicato e io l'ho vissuto appena è uscita la canzone.
Beh, gli FSK vengono dalla Basilicata, quindi forse c'è speranza. Comunque, parlavi di pregiudizio, sei pronta a confrontarti con le critiche dovute al fatto di essere figlia di Al Bano e Loredana Lecciso?
Sì, ho sempre vissuto con questo fattore, i pregiudizi ci sono sempre stati anche quando non facevo nulla in questo campo, per questo mi sono detta che a questo punto conveniva seguire quello che volevo fare. Alla fine i pregiudizi ci sono a prescindere, mi tartassavano sotto questo punto di vista. Sotto ai commenti del video di Ego su Youtube, oltre a quelli positivi, c'è sempre chi ricorda che sono la figlia di, che non è obbligatorio fare musica.
I tuoi come hanno preso questa carriera, anche tu come Tredici Pietro fai ascoltare trap a tuo padre?
Sì, gliela faccio ascoltare spesso, però, non è che la comprendono, perché ci sono questi testi un po' spinti, a volte volgari, però in fondo ci sono anche delle canzoni con testi molto profondi. Per esempio, prendi Massimo Pericolo, a un primo ascolto può sembrarti spaccone, con testi pieni di parolacce, però se li ascolti bene hanno un significato profondo, raccontano il suo vissuto.
Interessante la cosa che dici, perché dovrai confrontarti anche sulla questione dell'autenticità, dell'essere ‘real': citavi Massimo Pericolo che parla anche di carcere, altri raccontano la periferia etc. Tu cosa racconterai?
Io mi muoverò più nell'ambito dei sentimenti, scrivo quello che provo, però voglio essere onesta nei confronti delle persone che mi ascoltano, vorrei parlare di sentimenti, di quello che ho provato e penso che molti ragazzi della mia età provano.
E infatti il tuo primo singolo si chiama "Ego"…
Proprio per questo mi sono affezionata a questo genere, perché si racconta la verità, è quello che voglio fare, scrivere quello che penso.
Mi ha incuriosito la scelta di Paoletti – collaboratore storico di tuo padre – come produttore, mi aspettavo qualche produttore coetaneo, con cui crescere o qualche nome più affermato nel genere… Continuerai così o cambierai?
Penso che continuerò così, perché il Maestro Alterisio è di stampo classico, però proprio questo dà una svolta alla base perché non usa suoni elettronici, finti, si sente anche lo stampo classico con gli archi e mi è piaciuto molto. Poi lui è un mostro di bravura.
Quindi per ora non pensi di tentare un'altra strada?
No, per adesso no.
Per adesso sei un po' lontana da quelli che indichi come tuoi idoli, come Rosalia, Travis Scott o Sfera, in futuro verso quali sonorità ti muoverai?
In questo momento gli artisti che seguo di più sono Massimo Pericolo e Tredici Pietro, che si muovono in ambienti più tranquilli rispetto, ad esempio, a uno Sfera che si muove anche più nel commerciale.
Ho anche letto che la musica di tuo padre non rientra proprio nei tuoi gusti, però ci sarà una canzone a cui sei affezionata, no?
Sì, "Di rose e di spine" mi piace tantissimo, però non sono canzoni che ascolto spesso, anche se in realtà non ascolto neanche il pop.
Beh, però in futuro puoi pensare di campionarlo un suo pezzo…
Beh, perché no, quello mi piacerebbe.
Ma materialmente cosa ti hanno detto?
Sono stati molto contenti, gli è piaciuta molto la canzone e anche il testo. Hanno saputo tutto a opera compiuta, non avevano idea di che tipo di musica stessi facendo. Sono stata contenta anche perché loro sono affezionati a un altro tipo di genere, sperano che io lo possa fare seriamente e lo spero anche io.
Ti sposterai a Milano per studio e immagino che a quel punto cambierà qualcosa, no, ci hai pensato?
In realtà no, perché voglio aspettare un po' per vedere come va, ho intenzione di pubblicare qualche singolo, voglio aspettare un po', non montarmi la testa perché è ancora all'inizio…
Ma conosci qualcuno della scena?
No, ancora no, è tutto da costruire, anche per i legami, spero di incontrare qualcuno.
Dimmi un sogno, con chi ti piacerebbe collaborare?
Beh, Sick Luke, lo adoro come produttore, e come artista Tredici Pietro.