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Jake La Furia sul ritorno dei Club Dogo: “Non ci credo, perché rovinare ciò che è stato perfetto?”

In un incontro al Giffoni Film Festival, la rassegna cinematografica per ragazzi che si sta tenendo a Giffoni Valle Piana, Jake La Furia e Don Joe, ovvero due terzi dei CLub Dogo hanno spiegato che per adesso è inutile aspettarsi un ritorno di una delle band che ha fatto la storia del genere: “Non credo a questi ritorni nostalgici…”.
A cura di Redazione Music
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Jake La Furia e Don Joe al Giffoni
Jake La Furia e Don Joe al Giffoni

Se siete fan dei Dogo e ancora aspettate un ritorno di una delle band che ha fatto la storia del rap italiano, beh, ne avete ancora da aspettare. In un incontro al Giffoni Film Festival, la rassegna cinematografica per ragazzi che si sta tenendo a Giffoni Valle Piana,Jake La Furia e Don Joe, due terzi della band, ha parlato con i ragazzi partendo dal tema dell'incontro, ovvero, "Dal beat alla hit", spaziando su quella che è la scena quotidiana, parlando di reggaeton, del tormentone estivo e tornando anche sull'esperienza Dogo, che ha segnato il genere italiano per anni e che adesso è in pausa, perenne, per adesso, stando a quanto spiega Jake: "Il ritorno dei Club Dogo è una cosa fantastica che esiste solo nella fantasia di chi lo dice. Noi non abbiamo mai sbagliato un album, eravamo incattiviti, avevamo fame; adesso non è più così, quindi non ha senso fare una reunion: perché rovinare quello che secondo me è stato perfetto? Non credo a questi ritorni nostalgici…".

Reggaeton e rap

Jake è molto chiaro quando parla della band, spiegando: "Io volevo distruggere quello che c’era prima di me in Italia nel rap perché non mi piaceva. Di italiani ascoltavo solo J-Ax e Sangue Misto. Perché in Italia il rap parlava solo di rap. Bisognava parlare di altro, il rap deve parlare alla gente che ne fruisce, non può parlare di sé stesso". Jake La Furia ha pubblicato da qualche settimana il suo ultimo singolo "6 del mattino" assieme a Brancar de Il Pagante, mentre Don Joe ha prodotto "Lento" di Boro Boro e Mambolosco, entrambi firme importanti del genere, in Italia anche dopo l'esperienza Dogo, con il primo che è stato uno dei pionieri dell'incrocio tra rap e reggaeton: "Io ho sempre ascoltato il reggaeton, tutti dicono che fa schifo e tutti lo ascoltano, come succedeva con Berlusconi. Ho visto un video di un vecchietto cubano che con un gessetto alla lavagna spiega in 30 secondi come si fa un successo reggaeton, e ha ragione" spiega il cantante che parlando delle hit dice: "C'è gente che è capace di mettersi al tavolo e scrivere una hit, loro hanno la verità magica. Noi no, a noi va di culo. Noi facciamo questo lavoro da tanti anni e ci affidiamo alla nostra sensibilità artistica. Ma può anche essere che sbagli e quello che produci sia un flop".

Le donne nel rap, l'esempio di Chadia

Jake, infine, ha anche parlato dell'arrivo di giovani artiste rap, in un mondo che è sempre stato maschile e maschilista: lui, assieme a Big Fish è dietro al successo di Chadia Rodriguez, uno dei fenomeni del genere di questi ultimi mesi: "Prima di lei la donna che fa la donna nel rap non era mai esistita, ha coperto un segmento che non esisteva prima, parlando di sesso, di quello di cui parlano le donne tra loro, di farsi le canne, ti stare con gli uomini. Lei è così e proprio non voleva proporsi come altro, anche se non esisteva un precedente, ed è questo che ha fatto la sua fortuna".

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