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Inti Illimani: dopo il sisma in Cile bloccano i concerti

Il gruppo cileno ha in programma solo uno spettacolo di solidarietà, che terrà tra qualche giorno per il proprio Paese devastato dal terremoto del 27 febbraio.
A cura di Paola Ciaramella
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Il loro Paese, il Cile, è stata distrutto dal terremoto del 27 febbraio scorso. Per questo gli Inti-Illimani, gruppo vocale e strumentale nato nel 1967 e ancora oggi attivo, hanno deciso di interrompere tutti i concerti in calendario, fermandosi per i prossimi due o tre mesi.

Sospesi tutti gli spettacoli, tranne uno, un concerto di solidarietà che avrà luogo tra qualche giorno e sarà dedicato a un gruppo musicale che utilizza strumenti antichi. “Sono una quarantina di ragazzi indigeni di una località, Pirua. Una popolazione che vive in riva al mare, uno di quei pochi comuni che rappresentano ancora la voce della popolazione originale del Cile. Il loro piccolo paese è devastato. Quello che facciamo è una goccia d’acqua nel mare di quello che si può fare, ma c’è sentimento e un’azione concreta di solidarietà”. A parlare è Horacio Duràn, uno dei fondatori storici del gruppo, ai microfoni dell’Adnkronos.

Quello dell’impegno sociale è un tratto caratterizzante degli Inti-Illimani, sempre attivi sul fronte politico, al punto da essere espulsi dal Cile nel ’73, anno del colpo di stato di Pinochet. Durante i quindici anni di esilio – il gruppo fa ritorno il patria solo nell’88 –, i musicisti si rifugiano proprio in Italia, prima a Genzano e poi a Roma.

La musica degli Inti-Illimani è folk e gli strumenti utilizzati sono quelli della tradizione colta – violoncello, contrabbasso e violino –, ma soprattutto popolare – chitarra, tiple colombiano, charango, cuatro venezuelano, sikus, zampoña, maracas e tanti altri.

Paola Ciaramella

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