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Intervista esclusiva a Nicola Conte, un musicista in tour perenne

A margine del concerto tenuto da Nicola Conte al Bluestone di Napoli, l’abbiamo incontrato e gli abbiamo fatto qualche domanda. Nicola se potessi portare cinque dischi…
A cura di Paola Ciaramella
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A margine del concerto tenuto da Nicola Conte al Bluestone di Napoli, l'abbiamo incontrato e gli abbiamo fatto qualche domanda.

Nicola se potessi portare cinque dischi su un’isola deserta, quali sceglieresti?
Sarebbe un bel problema, perché vorrei poterne portare almeno cinquanta! Sicuramente un disco di Antonio Carlos Jobim, un disco di John Coltrane e poi Miles Davis.

Quale disco di Coltrane?
Blue Train, John Coltrane e Johnny Hartman e poi ancora un disco di Ravi Shankar.

Come scegli gli interpreti dei tuoi brani?
Compongo prima, poi, in base al mood della canzone, ossia all’atmosfera della musica e a quella del testo, comincio a pensare al tipo di voce che potrebbe interpretarla. Ho lavorato principalmente con voci femminili; a un certo punto, però, in relazione ai colori della musica e anche ai contenuti del testo, ho avvertito l’esigenza di avere delle voci maschili. Nell’ultimo disco, ad esempio, c’è un brano che si intitola “The Nubian Queens”, ispirato alla cultura afroamericana, che non poteva essere cantato da una donna poiché non rispecchiava una sensibilità femminile. Per contro, quando ho composto “Paper Clouds”, che tra l’altro abbiamo eseguito stasera, ho cercato di pormi in una prospettiva femminile per cui doveva essere cantato da una donna.  Cerco, nel momento in cui decido di scrivere un testo, di astrarmi dal mio punto di vista maschile (è molto complicato) ponendomi su un piano paritario. Con le donne cerco un dialogo profondo, nel senso che provo a immedesimarmi e a coglierne l’essenza, superando il piano personale per raggiungerne uno universale. Credo che il solo modo di affrontare delle tematiche valide per tutti sia basarsi sulle proprie esperienze per poi trascenderle, cercando di arrivare all’essenza delle cose.

Quando inizia il prossimo tour?
La mia vita è un tour perenne in realtà! Ci sono mesi in cui non mi muovo per poi iniziare di nuovo a girare. Da qualche settimana è cominciato il nuovo tour che presto mi porterà in Giappone.

Quando tornerai a Napoli?
Spero presto. Napoli è una città che mi affascina molto, anche se non l’ho ancora scoperta, nel senso che non ho ancora trovato un motivo per viverla di più. Ci sono stato al massimo per un paio di giorni e le mie esperienze qui sono state tutte molto positive. Alla fine resto un uomo del sud, quindi, pur rilevando il fatto che in una città come Napoli tutto è amplificato, trovo che ci siano molti punti in comune con la mia terra. Insomma, in questa città non mi sento strano né estraneo.

A proposito di sud, che rapporto hai con la tua terra d’origine, la Puglia? Ci torni spesso?
Sono nato di fronte al mare, posso allontanarmene per periodi brevi ma poi devo sempre ritornarci. Per questo vivo a Bari, dalla mia finestra vedo il mare.

M.M.

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