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In Arte Gibilterra, l’esordio è “Cornice” e già fa discutere il video diventato virale in poche ore

Si chiama Gian Marco “Jimmy” Massari, ma da oggi in poi potete chiamarlo In Arte Gibilterra, nome del nuovo progetto del cantante romano classe 1990 che oggi pubblica il video del nuovo singolo “Cornice”, che anticipa il nuovo album in lavorazione che uscirà nel 2019: e prima ancora di uscire, il video già fa discutere.
A cura di Francesco Raiola
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Gian Marco “Jimmy” Massari è il nome dietro al progetto In Arte Gibilterra, che oggi pubblica il nuovo singolo "Cornice" che apre le porte al suo nuovo album che uscirà nel 2019. Dopo alcune esperienze che lo hanno portato in lidi rock e prog a un certo punto Massari ha optato per il synth pop o beat pop come lo ha voluto definire la Limonata Dischi, etichetta che ha deciso di lanciarlo nel panorama del pop italiano. Il video del nuovo singolo, intanto, ha già fatto parlare di sé, la protagonista, infatti, è una modella che mostra il fondoschiena tra le strade di Napoli: "Sono per natura un provocatore, mi piace provocare la gente per vedere come reagisce"

Ciao Gian Marco, partiamo dalla presentazione: chi è In Arte Gibilterra e perché In arte Gibilterra?

Inizialmente fu scelto il nome Gibilterra, tratto dalla canzone Indaco dei Baustelle, ma il nome risultava già preso. Quindi dopo un brainstorming infinito (già mi ero abituato a quel nome) abbiamo deciso di aggiungere In Arte. In Arte Gibilterra è un ragazzo tormentato da storie d'amore incompiute e vittima del suo stesso personaggio che canta i suoi "amori" con varie ragazze conosciute in diverse occasioni rivivendo i momenti salienti di quelle relazioni con un pizzico di malinconia.

La tua bio parla di un ragazzo che crescendo ha attraversato vari generi, arrivando al synth pop. Che percorso è stato?

È stato un percorso infinito ma del tutto naturale. Sono cresciuto con i Doors, ed è normale che volessi imitarli sia fuori che dentro al palco. A 16 anni con i Metma Caspen facevano musica psichedelica e sperimentale, ci cacciarono dal concerto di fine anno perchè mi ero calato una pastiglia di troppo. Da li ho scoperto il progressive e con i latte allo smog imitavamo gli Emerson Lake and Palmer, tutto in chiave italiana mentre i miei coetanei cantavano gli oasis o i guns n roses. Poi è arrivato Il Piano Di Sopra che ha vissuto diverse fasi. Dal Rock stile Arctic Monkeys al Sinth Pop con Leonardo Corona alla voce e io ai Synth. Per questo nelle mie canzoni attuali ci sono richiami a tutti questi generi, ormai fanno parte di me, ed è venuto fuori un genere nuovo che l’etichetta ha definito beat pop.

Come l’hai scoperta la musica?

L'ho scoperta per caso, all asilo nido. Un giorno tornai a casa chiedendo a mamma un pianoforte. Quel piano c'è l'ho ancora nel mio umile monolocale dove attualmente vivo da solo insieme alla mia gatta.

Quando hai capito che la musica era quello che volevi fare?

Ho capito di voler fare musica dopo aver visto il film sui Doors, è stato amore a prima vista con Jim Morrison.

In Arte Gibilterra è al primo singolo “Cornice”, ce lo racconti?

Cornice nasce dalle ceneri del mio ultimo rapporto "serio" con una ragazza davvero fantastica, che ancora rimpiango. Parla di come senza preavviso mi sono ritrovato a provare qualcosa di profondo per lei e di come io mi senta inadatto a tutto questo e di come sia spaventato all'idea di legarmi.

Tra l’altro è successo un bel casino col video, al punto da costringere la tua etichetta a emettere un comunicato stampa per placare gli animi. Ci racconti che è successo?

Sì, la gente è andata fuori di testa, il video di un passante è diventato subito virale ed è stato ripostato mille volte. nel video non appariva il cameraman quindi tutti pensavano ad un esibizionista. La modella era in stato di shock dopo aver letto i commenti di gente che ignorava la sua professione, e limonata dischi è stata costretta a far rimuovere tutto e a spiegare che era una performance per un video.

Però immaginavate che sarebbe successo qualcosa, no? Vi siete mai posti il problema se questa cosa avrebbe potuto scavalcare il lato musicale del progetto?

Sì, onestamente era nelle nostre intenzioni. Io sono per natura un provocatore, mi piace provocare la gente per vedere come reagisce, cosa pensa. Poi su internet escono i pareri più sentiti e sinceri, la maschera della tastiera distrugge ogni inibizione e da libero sfogo anche ai più timidi, fantastico. Tutto questo grazie alla creatività di Antimo Campanile che ha diretto il video. Abbiamo voluto associare le bellezze architettoniche di Napoli con la bellezza di un fondoschiena femminile.

Per l’album a che punto siamo?

Siamo ad ottimo punto, più o meno al giro di boa, l’album sarà completamente riarrangiato e prodotto da Andrea “Fox” Della Volpe. Contiamo di finirlo per Febbraio, il problema è che continuo a tirare fuori canzoni e metto in difficoltà Limonata Dischi, dobbiamo deciderci a mettere un punto e tenere alcuni brani fuori. Sono finiti i tempi dei dischi a 15 canzoni.

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