Il significato di Focu meu, il sud e il suo riscatto nel brano di Raffaele Renda ad Amici 20
Il canto del cigno di Raffaele Renda al talent show Amici di Maria De Filippi è stato particolare, un canto legato alla propria terra, l'inedito per cui verrà ricordato come concorrente è anche l'ultimo in cui si è esibito nell'edizione di Amici 20. Il cantante di origini calabresi, arrivato alla sfida finale con Deddy, dopo che i tre giudici avevano deciso di salvare il ballerino Samuele, si è esibito nel brano "Focu Meu", presentato davanti anche a Gerry Scotti. La canzone è un atto di denuncia di come la realtà per i giovani del sud sia controversa, in cui Renda si impone anche con il dialetto calabrese, cantando della forza che serve ai ragazzi per poter emergere, anche contro tutti i limiti imposti.
Il significato di Focu Meu
L'ultimo inedito presentato da Raffaele Renda ad Amici 20 è stato forse il più personale, il più rappresentativo per ciò che ha comunicato il cantante calabrese all'interno della sua avventura. Un brano in cui le sue origini prendono il sopravvento sulla voce, sulle note raggiunte, un canto che accoglie sonorità latine e reggae, ma che denunciano lo status quo di una particolare categoria, i ragazzi del Sud Italia. Questo canto è per loro, e ad annunciarlo è lo stesso Renda, quando presenti la canzone a Gerry Scotti, durante la trasmissione: "Un pezzo che ho scritto io ed è dedicato alla mia terra, è una cosa importante per me. Sono calabrese e la mia realtà è diversa, con questo brano vorrei aprire gli occhi a chi vuole sognare in grande. La realtà certe volte non ci fa spiccare il volo, ma con tanto lavoro si riesce a fare tutto e poi arrivano i risultati". I toni provocatori di Renda si percepiscono dal primo verso, da "ed è vero che da me ho sempre mille occhi addosso ma la gente ti vuol bene anche se vieni dal Mar Rosso", ma è nel ritornello che arriva al culmine, rafforzato dal dialetto: "focu meu, lamentarsi non aiuterà una generazione, focu meu, focu meu io c’ho il piccante dentro, quello del meridione".
Il testo di Focu Meu
Focu meu
focu meu
lamentarsi non aiuterà una generazione
focu meu
focu meu
io c’ho il piccante dentro, quello del meridione
Buongiorno Italia, mi sveglio di sera
faccio il segno della croce e poi si spera
che nasca un nuovo frutto dalla terra la terra nostra è sacra, stai attento a calpestarla
fuga di cervelli, vado in America
un giro in supercar, rimpiango la sanità
ed è vero che da me ho sempre mille occhi addosso
ma la gente ti vuol bene anche se vieni dal Mar Rosso
scappa, corri, via da questo posto
ma il Paese è nostro, il Paese è nostro
sì tu scappa, corri, fallo per te stesso
chiudi gli occhi, hombre, non pensarci adesso
Focu meu
focu meu
lamentarsi non aiuterà una generazione
focu meu
focu meu
io c’ho il piccante dentro, quello del meridione
con il vento di sale ballo fino a crollare
focu meu
focu meu
io c’ho il piccante dentro, quello del meridione
cangiami su natura ma a’ musica è sempre a’ stessa
ca fassu lu piccatu si pittia è maledetta
sta terra di risate sulu e mari e billizza
un n’a bisognu i Dio
i chi n’accatta ma disprezza
Focu meu
focu meu
lamentarsi non aiuterà una generazione
focu meu
focu meu
io c’ho il piccante dentro, quello del meridione
quello del meridione
quello del meridione
quello del meridione
io c’ho il piccante dentro, quello del meridione