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Il significato di “Almeno tu nell’Universo” canzone che Mia Martini cantò a Sanremo 30 anni fa

“Almeno tu nell’universo”, pubblicata il 22 febbraio 1989, è senza dubbio una delle canzoni più amate di Mia Martini, canzone speciale che segnò il suo ritorno dopo anni di buio dovuto alle voci infami che cominciarono ad appiccicarsi addosso. Il brano f scritto da Bruno Lauzi e Maurizio Fabrizio nel 1972, depositato nel 1979 e cantato a Sanremo solo nel 1989, appunto.
A cura di Redazione Music
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Mia Martini

Trent'anni fa Mia Martini tornò al Festival di Sanremo con "Almeno tu nell'universo" – pubblicata il 22 febbraio 1989 – una canzone speciale, un brano che Bruno Lauzi e Maurizio Fabrizio avevano scritto nel 1972, depositato nel 1979 e atteso altri dieci anni prima di vederla cantare da una delle voci più importanti della musica italiana contemporanea, ovvero quella Mia Martini che in questi giorni è tornata in tv grazie alla fiction "Io sono Mia" dove l'artista è interpretata dall'attrice Serena Rossi. La cantante veniva da un periodo nero, dal ritiro dalle scene a causa delle dicerie sul suo conto: "La mia vita era diventata impossibile. Qualsiasi cosa facessi era destinata a non avere alcun riscontro e tutte le porte mi si chiudevano in faccia. C'era gente che aveva paura di me, che per esempio rifiutava di partecipare a manifestazioni nelle quali avrei dovuto esserci anch'io. Mi ricordo che un manager mi scongiurò di non partecipare a un festival, perché con me nessuna casa discografica avrebbe mandato i propri artisti. Eravamo ormai arrivati all'assurdo, per cui decisi di ritirarmi" come dichiarò durante una puntata de "La vita siamo noi" (via Wikipedia). Una delle più grandi artiste che l'Italia abbia avuto, distrutta dalle dicerie di un ambiente infame, che le distrusse la vita.

L'autore: una canzone scritta per Mia

In un'intervista a Soundreef proprio Maurizio Fabrizio, uno degli autori, spiegò che la canzone era stata ferma per tanti anni, appunto, alla ricerca di una voce che potesse cantarla, anche dopo vari tentativi di alcuni cantanti, senza mai riuscire a trovare la voce giusta per vari motivi "poi alla fine è tornata all’artista per cui era stata scritta per cui era nata" ovvero Mia Martini che pure l'aveva rifiutata annui prima. Proprio lei, scelta all'inizio per cantante: "per il suo modo di interpretare che era unico. Io e anche Bruno Lauzi, che aveva scritto questo testo meraviglioso, pensavamo che fosse l’interprete ideale e poi anche perché all’epoca noi lavoravamo spesso insieme. Sai… allora si lavorava in modo molto diverso. Ci si ritrovava tutti i giorni negli uffici delle edizioni musicali che frequentavamo. E ci si trovava tutti. Anche Mia. Era un divertimento, un gioco stare lì e provare le cose. E quindi era naturale che pensassimo comunque a lei per prima. Era nata sicuramente pensando a lei".

Un colpo di fulmine a scoppio ritardato

"Almeno tu nell'universo, un pezzo che è arrivato dopo un buco nero che c'è stato nella mia vita, nella mia carriera. Chi lo risentirà tra vent'anni avrà qualche brivido in più, perché si ricorderà di una emozione intensa che abbiamo vissuto insieme" raccontò la cantante a Bruno Marino in un'intervista apparsa sul numero 31 di BLU (via) e aveva ragione perché quella canzone è rimasta negli annali della canzone italiana, un vero e proprio riferimento. "Sai, la gente è strana Prima si odia e poi si ama Cambia idea improvvisamente Prima la verità poi mentirà lui Senza serietà Come fosse niente" è la prima strofa di una canzone che conosciamo tutti e che la cantante spiegò così a Piero Negri che la intervistò per Famiglia cristiana nel gennaio 1989 (via): "E' una canzone che risale a sette anni fa. Maurizio Fabrizio l'aveva scritto pensando a me, ma io all'epoca non avevo nessuna voglia di cantare. Così Maurizio l'ha tenuta in un cassetto. Quando Giovanni Sanjust me l'ha detto, mi sono innamorata della canzone prima ancora di averla ascoltata: mi aveva atteso per sette anni! Quando poi l'ho ascoltata, è stato un vero colpo di fulmine".

Di cosa parla Almeno tu nell'universo

La canzone parla delle incoerenze delle persone soprattutto nelle anafore che caratterizzano i versi ("Sai la gente è strana", "Sai la gente è matta" "Sai la gente è sola") alternandosi all'altra anafora "Tu, tu che sei diverso Almeno tu nell'universo" che introduce, invece, il tema dell'amore nei confronti di un uomo: "Un punto sei, che non ruota mai intorno a me, un sole che splende per me soltanto, come un diamante in mezzo al cuore".

Il testo di Almeno tu nell'universo

Sai, la gente è strana
Prima si odia e poi si ama
Cambia idea improvvisamente
Prima la verità poi mentirà lui
Senza serietà
Come fosse nienteSai, la gente è matta
Forse è troppo insoddisfatta
Segue il mondo ciecamente
Quando la moda cambia
Lei pure cambia
Continuamente, scioccamenteTu, tu che sei diverso
Almeno tu nell'universo
Un punto sei, che non ruota mai intorno a me
Un sole che splende per me soltanto
Come un diamante in mezzo al cuoreTu, tu che sei diverso
Almeno tu nell'universo!
Non cambierai
Dimmi che per sempre sarai sincero
E che mi amerai davvero di più, di più, di piùSai, la gente è sola
Come può lei si consola
Per non far sì che la mia mente
Si perda in congetture, in paure
Inutilmente e poi per nienteTu, tu che sei diverso
Almeno tu nell'universo
Un punto sei, che non ruota mai intorno a me
Un sole che splende per me soltanto
Come un diamante in mezzo al cuore
Tu, tu che sei diverso
Almeno tu nell'universo
Non cambierai, dimmi che per sempre sarai sincero
E che mi amerai davvero di più, di più, di piùNon cambierai
Dimmi che per sempre sarai sincero
E che mi amerai davvero, davvero di più

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