Il sassofono di “Careless Whisper” di George Michael che ha segnato un’intera generazione
Sono spesso i particolari che rendono speciale un momento e talvolta quel particolare diventa un vero e proprio marchio di fabbrica, soprattutto quando parliamo di musica. Ad esempio oggi, visto il tragico evento della morte di George Michael, saranno molti quelli che presi dalla nostalgia hanno cominciato a ripercorrere, anche in maniera random, il catalogo del cantante britannico, autore di alcune pietre miliari del pop contemporaneo, sia con i Wham!, il duo che gli ha dato la popolarità, che nella sua carriera solista.
E "Last Christmas" a parte, una delle canzoni principalmente associata al cantante è senza dubbio "Careless Whisper", singolo uscito nel 1984 e da quel momento diventato una vera e propria hit, che ha superato i confini dati dall'artista che l'ha scritta, diventando patrimonio comune anche grazie a una delle sue particolarità, ovvero uno degli assolo di sax più famosi al mondo. Bastano pochissimi secondi e accordi, dall'attacco della canzone, per capire di cosa stiamo parlando e aprire un intero mondo fatto di nostalgia e anni '80.
Per quel solo di sax pare che Michael avesse avuto più complimenti che per qualsiasi cosa avesse scritto fin lì e non è difficile credergli, dal momento che quel solo è diventato un vero e proprio must. E come tutti i must ha anche una propria storia, che poi è la storia di Steve Gregory, sessionman che nella sua carriera ha collaborato con artisti del calibro di Fleetwood Mac, Rolling Stones, Fela Kuti e Van Morrison tra gli altri. Gregory è l'esempio perfetto del gregario d'oro, quello che fatica tutta la gara per far vincere qualcun altro e di cui, in futuro, pochi si ricorderanno, relegando la sua storia alle seconde serate, eppure è lì, fondamentale in un pezzo importante di pop mondiale.
Per quel pezzo, infatti George Michael e il produttore volevano un suono speciale e per questo motivo, prima di Parker furono dieci i musicisti che provarono, senza convincere, a dare un tocco speciale alla canzone. Non ci fu niente da fare finché non arrivò Parker. La storia la racconta il sassofonista Dan Forshaw sulla pagina Facebook della sua scuola di musica, spiegando che fu proprio Parker a spiegargliela: capita spesso che i sessionmen non abbiano idea di quello che devono fare prima di cominciare a suonare e così Parker si ritrovò con un collega che, però, dopo pochi secondi abbandono ("Sarà un'altra B-Side di merda" pare abbia urlato prima di andare via):
Steve aspettò e scoprì che quell'assolo non era poi così semplice nella chiave in cui era scritta e il suo Selmer Mark VI tenor non aveva una chiave di Fa Diesis maggiore, così l'ingegnere del suono rallentò il nastro così che Steve potesse registrare un semitono più in basso. Una volta che il nastro fu riportata alla velocità normale, era stato creato un suono innaturale del sassofono che suonava un po' come un contralto à la Paul Desmond, perdendo però un po' di profondità nel suono. George Michael era appena arrivato allo studio e disse: "Eccolo, è l'assolo di sax che volevo".
Il resto è Storia, Michael non si accorse del fatto che fosse ‘sbagliato', la canzone divenne una hit mondiale e quell'assolo uno dei più caratteristici della storia della Musica.