Il ritorno di Marina Rei con ‘Portami a ballare’: ‘Per chi non si arrende’
A due anni di distanza da Pareidolia torna Marina Rei, una delle cantanti italiani più incatalogabili del panorama, in grado di attraversare gli spettri dei generi e i confini geografici, incrociando la canzone d'autore italiana e perdendosi nei meandri del pop, rock, della disco e di un ritmo che da sempre ne caratterizza il percorso. Un personaggio non comune della scena nazionale, in grado di salire sul palco del Festival di Sanremo e dividere parole e musica con mostri sacri come Trilok Gurtu e Michael Brecker, senza mai perdere niente della propria voglia di sperimentare, percorrendo strade non comuni, a volte in controtendenza, ma mantenendo una coerenza di linguaggio che oggi la porta a un nuovo singolo.
Il significato di ‘Portami a ballare'
È uscito oggi, infatti, ‘Portami a ballare', il nuovo singolo della Rei che, come racconta lei stessa:
è la storia di chi supera con coraggio le difficoltà che ostacolano il proprio cammino. Di chi non si arrende e rientra in possesso della propria vita, celebrandola. Di chi, come me, affronta le paure uscendo dagli schemi e dall'ordine delle cose, per essere me stessa, con la musica. La storia di ognuno di noi che, a suo modo, illumina il proprio frammento di universo per sentirsi libero. Questa canzone è per Federico, che con la danza riesce a volare, a sganciarsi con la mente e il corpo dal peso di una malattia impossibile da controllare.
Il video diretto da Giacomo Triglia
Un pezzo che mescola pop ed elettronica, caratterizzato dalla voce inconfondibile di Marina Rei – perfetto per l'airplay radiofonico estivo – che racconta ‘di come il corpo può vibrare e farti essere diverso; di come la mente può vibrare e farti cambiare idea; di come la vita è fatta di vibrazioni meravigliose: sta a noi volerle captare'. Il singolo, di cui non è ancora noto se è preludio o meno al nuovo album dell'artista romana, è accompagnato da un video girato da Giacomo Triglia e cita in chiave moderna il film ‘Le armonie di Werckmeister' diretto da Béla Tarr e ha al centro il sistema solare.