Il ritorno del Califfo
E’tornato Franco Califano, detto il Califfo, perché un tipo così non esce mai di scena.
Eccolo di nuovo alla ribalta, dimagrito di 15 chili, con la sua aria da inguaribile canaglia che ha affascinato generazioni di donne. La primavera scorsa ha inciso un nuovo cd “C’è bisogno d’amore” e veste i panni del boss del film di Giuseppe Ferrara “C’era la mala”. C’è bisogno d’amore” è disco su etichetta Audacia prodotto da Alberto Laurenti che conta 12 tracce ( 8 inediti e 4 pezzi storici rielaborati per l’occasione).
Tra le canzoni spiccano: “La nevicata del ‘56” , brano che vede la partecipazione di Federico Zampaglione dei Tiromancino. Il pezzo non è un inedito, è stato composto da Califano e già cantato nel 1990 a Sanremo da Mia Martini, la quale all’epoca conquistò il premio della critica.
Il Califfo incarna il mito dell’artista genio e sregolatezza. Con un passato trasgressivo, fatto di sesso sfrenato (dice di aver avuto più di 2.000 donne) e anche di esperienze molto dure, come quella del carcere, per il suo coinvolgimento in una brutta faccenda di droga. Nello stesso tempo, però, Franco si è impegnato come volontario in una comunita per il recupero dei tossicodipendenti nei dintorni di Roma.
Autore di tante canzoni che hanno fatto la storia della musica leggera italiana, come Tutto il resto è noia, Minuetto e la Musica è finita. E’ un personaggio controverso, e infatti il Califfo torna a stupirci con un’inaspettata confessione: “Sono sempre stato ateo ma negli ultimi tempi ho cominciato a cercare Dio”.
Il Califfo-playboy non c'è più e trovare la fede gli ha cambiato la vita.
Paola Dello Iacono
