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Il rapper Einar è stato ucciso durante una sparatoria a Stoccolma

Einar, un rapper diciannovenne di Stoccolma, è morto durante una sparatoria nel quartiere di Hammarby Sjöstad. Il movente dell’omicidio rimane ancora ignoto, ma un retroscena pubblicato dal quotidiano svedese Aftonbladet ha riferito che, nelle ultime settimane, il rapper avrebbe ricevuto diverse minacce.
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Einar, un rapper diciannovenne di Stoccolma, è morto durante una sparatoria nel quartiere di Hammarby Sjöstad. Il movente dell'omicidio rimane ancora ignoto, ma un retroscena pubblicato dal quotidiano svedese Aftonbladet ha riferito che, nelle ultime settimane, il rapper avrebbe ricevuto diverse minacce. Inoltre, secondo la SVT – l'emittente pubblica svedese – la sparatoria potrebbe essere legata a una rivalità tra alcune gang cittadine.

Chi era Einar, la promessa del rap svedese 

Nils Gronberg – questo il vero nome di Einar – era un artista in rampa di lancio che aveva conquistato importanti traguardi in Svezia. Ad esempio, l'anno scorso è stato il terzo cantante svedese più ascoltato su Spotify, e dal 2020 era legato con la divisione locale di Sony Music, con cui ha pubblicato "Welcome to Sweden", il suo secondo album. La parabola di Einar è stata quella di un baby-prodigio, che ha saputo farsi notare molto precocemente: è diventato famoso quando aveva soltanto 16 anni, quando la sua canzone "Katten i trakten" ("Il gatto del quartiere"), tratto dal suo album di esordio, "Forsta klass" (il terzo più venduto in Svezia nel 2019), ha scalato inaspettatamente le classifiche svedesi due anni fa.

Le sparatorie a Stoccolma stanno diventando un problema

Quello di Einar, purtroppo, non è un caso isolato. Stando a quanto riporta Bloomberg, dall'inizio dell'anno sono state segnalate almeno 110 sparatorie nella sola Stoccolma, in cui sono rimaste uccise 21 persone. Per quanto riguarda il contesto nazionale, almeno 41 persone, tra cui Einar, sono state uccise con colpi di arma da fuoco, in un contesto in cui il numero di omicidi armati è quasi triplicato nell'arco di appena 8 anni, dal 2012 al 2020. Questo sviluppo distingue la Svezia dal resto d'Europa, dove le sparatorie mortali sono diminuite nell'ultimo decennio.

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