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Il rap finalmente si prende il palco del SuperBowl 2022 con Dr.Dre, Snoop Dogg e Kendrick Lamar

L’hip hop della West Coast, a 20 anni dalla sua esplosione, si prende il palco più importante del nuovo continente: quello dell’intervallo del SuperBowl.
A cura di Vincenzo Nasto
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Superbowl Halftime Show 2022, Foto di Ronald Martinez, Getty Images
Superbowl Halftime Show 2022, Foto di Ronald Martinez, Getty Images

Quindici minuti per riappropriarsi di 20 anni di ritardo: finalmente la musica black, e in particolare l'hip hop, si riprende uno dei palchi più importanti del mondo durante l'intervallo del Superbowl 2022 tra Los Angeles Rams e i Cincinnati Bengals. Al So-Fi Stadium di Los Angeles, a 20 km da Compton dove tutto è nato, va in onda un tributo a uno dei più grandi produttori contemporanei della scena musicale americana: Dr.Dre. Per l'occasione, l'ex NWA, fa sfilare i suoi figliocci artistici: da Snoop Dogg a 50Cent, unico ospite non annunciato, al trio Mary J Blige, Kendrick Lamar ed Eminem. Un ritorno al futuro che trasuda giallo-viola, come i padroni di casa dei Rams e quelli della pallacanestro dei Los Angeles Lakers: per l'occasione in tribuna non manca sua maestà Lebron James.

La prima parentesi da aprire è sicuramente il rapporto conflittuale tra la NFL, la lega di football americano nordamericana, e il suddetto genere musicale, uno scontro che ha toccato il suo punto più alto con l'esclusione dalla lega di Colin Kaepernick, l'ex quarterback dei San Francisco 49ers, diventato un'icona del movimento Black Lives Matter nel 2016. Dopo essersi inginocchiato durante l'inno nazionale, una protesta plateale all'arrivo alla Casa Bianca dell'ex presidente Donald Trump, Colin Kaepernick ha subito la totale chiusura della Lega, in totale disaccordo con la maggior parte degli artisti presenti sul palco. Su tutti Eminem, che nei giorni precedenti alla sua esibizione sul palco dell'intervallo, aveva dichiarato di volersi inginocchiare in tributo all'ex giocatore di San Francisco, una scelta che la Lega non avrebbe approvato ufficialmente. C'era attesa per l'esibizione del rapper di Detroit, che dopo essersi esibito nell'ultimo slot dello spettacolo, si è inginocchiato. Una scena che ha entusiasmato il pubblico sugli spalti, lasciando trasparire quanto la realtà censurata sia utopistica rispetto al pubblico che la osserva.

Dalle polemiche per Eminem, che si è esibito con "Lose Yourself", traccia prodotta dalle sapienti mani di Dr.Dre nel 2003 e vincitrice del Premio Oscar per la miglior canzone originale, al tributo alla West Coast anni '90 – 2000. Sì, perché ciò che ha costruito Dr.Dre per il pubblico del So-Fi Stadium di Los Angeles, a soli 20 km da Compton dove tutto è iniziato con gli NWA, è stato uno spettacolo sorprendente. Apparso magicamente dietro a un enorme finto mixer, Dr.Dre lascia al pubblico un immaginario ben definito, costruito nell'arco di una carriera pluritrentennale: il producer ha il controllo del suono e della temperatura del pubblico. Partono le prime note di "The next episode" dal palco e appare Snoop Dogg, uno dei primi pilastri nella carriera del produttore losangelino, scoperto nel 1992 con Suge Knight con la fondazione della Death Row Records. Il singolo dell'iconico album "2001" è il primo assaggio, perché poi si ritorna nel dicembre 1995, e il suono della West Coast suona forte sulle note di "California Love". Il pubblico impazzisce per l'interpretazione dei due, e benché il tanto agognato ologramma di Tupac non appaia sul palco il tributo funziona lo stesso. La California è Tupac, Tupac è la California.

Alla fine del brano, i due artisti, indicano verso il basso. Appare, rivolto a testa in giù, il viso di 50Cent, la sorpresa della giornata. Con un iconico tributo al video di "In da club", l'artista si esibisce nella prima strofa del brano a testa in giù, questa volta in canottiera bianca, senza osare il torso nudo 20 anni dopo. Gli anni passano, ma la melodia non accenna a perdere la sua potenza da club, un brano che riempirebbe ancora i posti da ballo in tutto il mondo. Apprezza anche Jay-Z sugli spalti, che in precedenza aveva canticchiato in tribuna "Still Dre", uno dei brani più iconici della storia dell'hip hop americano, co-scritto dallo stesso cantante newyorkese. E se oggi possiamo osservare questo tributo all'hip hop sul palco dell'intervallo del SuperBowl, molto è anche merito dello stesso Jay-Z e della sua agenzia di comunicazione Roc Nation, che per il terzo anno consecutivo ha organizzato l'evento. Arriva sul palco l'unica artista in programma: Mary J Blige. La cantante eleva lo spirito californiano con l'unica doppia interpretazione della giornata: "Family Affair" e "No More Drama". La sua esibizione è tra le più apprezzate del pubblico, con l'abito bianco che la avvolge e la trattiene nella caduta finale, quando la cantante si stende col viso rivolto verso l'alto.

Una delle dichiarazioni più influenti sullo spettacolo è stato il commento, neanche tanto ironico, di Dr.Dre alla fine dello spettacolo, quando ha detto: "Ci son voluti 20 anni per essere qui". E non ha tutti i torti il producer di Compton, soprattutto se osserviamo il periodo di massimo splendore di tutti gli artisti listati per lo spettacolo: dallo stesso Dre a Snoop Dogg, da Eminem a Mary J Blige, che hanno toccato l'apice del successo ormai 10 anni fa. Tutti tranne uno, il più atteso della giornata: Kendrick Lamar. Assente discograficamente dal 2017 con il suo ultimo album "DAMN.", senza contare la produzione cinematografica per "Black Panter", il rapper di Compton ha lasciato negli scorsi mesi delle piccole tracce legate al suo prossimo progetto discografico. L'attesa per una sua esibizione era evidente, il claim di uno spettacolo, diventato esso stesso lo spettacolo. E Kendrick Lamar non tradisce minimamente le aspettative: il rapper è scenograficamente ancora superiore al lotto degli artisti in competizione con lui, chiedere alla sua agenzia PG Lang con Dave Free per informazioni. La coreografia e l'interpretazione di "M.A.A.D City", ma soprattutto di "Alright", è un enorme tributo a "California Love" di Tupac, e forse il modo migliore per ricordarlo. L'uomo giusto al momento giusto, con una finestra aperta sul futuro prossimo e su un album in arrivo. Qualcosa, addirittura in Italia, l'ha anticipata Vivo Concerti, che ha appena annunciato che il prossimo 22 giugno l'artista ritornerà in Italia, a Milano. Vi sembra poco?

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