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Il figlio di David Bowie condivide la lettera emozionante di un medico palliativo

Duncan Jones, regista e figlio di David Bowie interrompe il suo silenzio social retwittando la lettera di un medico che si occupa di cure palliative: una lettera emozionante in cui il dottore spiega perché c’è bisogno di dire grazie a Bowie.
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Duncan Jones, dopo la morte del padre David Bowie, si era preso una pausa dai social, interrotta ieri per condividere una lettera emozionante del medico palliativo che aveva seguito il padre, scomparso per un cancro al fegato, e lo ha fatto retwittando un post dell'organizzazione benefica Marie Curie, che si occupa della ricerca sul cancro. La Marie Curie, infatti, dal proprio account aveva linkato una lettera che il dottor Mark Taubert ha voluto indirizzare proprio a Bowie perché ‘la tua storia è diventata un modo per noi per parlare apertamente della morte, qualcosa che molti dottori e infermieri lottano per introdurre come argomento di discussione'.

L'importanza per il dottore non solo

Il testo prosegue in maniera molto emozionante, parlando dell'importanza che la sua musica ha avuto per lui e per il mondo intero: ogni inizio capoverso è un ringraziamento per qualcosa. Ci sono gli ottanta, periodo di album che ha segnato la vita di Taubert

Grazie per gli Ottanta (…) io e i miei amici assoceremo sempre, probabilmente, Diamond Dogs, Rebel Rebel, China Girl e Golden Years a quel periodo delle nostre vite

C'è poi Berlino, da cui nasce la celebre trilogia composta da ‘Low', ‘Heroes' e ‘Lodger'

Grazie per Berlino, soprattutto per il primo periodo, quando le tue canzoni hanno fatto da sfondo a ciò che stava succedendo tra la Germania dell'Est e quella dell'Ovest (…). Per me quegli anni avranno sempre come colonna sonora ‘Heroes'.

Il grazie per Blackstar

Come ‘medico palliativo', poi, il ringraziamento va per la sua ultima opera piena di riferimenti e il suo messaggio di addio

Grazie per Lazarus e Blackstar. Sono un medico palliativo e quello che hai fatto nel tempo prima della tua morte ha avuto un effetto profondo su me e molte persone con cui ho lavorato (..). Per me, il fatto che la tua morte a casa abbia coinciso con l'uscita del tuo album, col suo messaggio di arrivederci, nella mia mente è tutt'altro che una coincidenza,. Tutto questo è stato attentamente pianificato per diventare un'opera di ‘death art'.

Le scelte di Bowie prima di morire

La lettera poi prosegue con le scelte fatte dal cantante prima di morire e cosciente di quello che sarebbe successo: la morte a casa, ad esempio, ma anche per la pianificazione sanitaria anticipata (ovvero ‘ le decisioni prese prima che le cose peggiorino e prima che il paziente diventi impossibilitato ad esprimerle), così come la volontà di non essere sottoposto a rianimazione (a quel punto molto invasivo, con ad esempio iniezioni e rischio di fratture), esempio che dovrebbero prendere molti pazienti, anche perché i pregi, in quelle condizioni, sono statisticamente irrilevanti. A quel punto il medico parla di una sua paziente con cui ha parlato della morte – che per lei avverrà entro un anno – e dell'amore per Bowie:

Abbiamo parlato di una buona morte, dei momenti che la precedono e di ciò a cui assomiglia. E abbiamo parlato della cura palliativa e come può aiutare. Mi ha parlato della morte della madre e del padre e del fatto che vorrebbe morire a casa, non in ospedale, né al pronto soccorso (…). Abbiamo parlato di chi potrebbe esserti vicino quando stai per esalare l'ultimo respiro e di come ti stringeranno la mano. Credo che questo sia un aspetto della visione della sua morte che ha un'estrema importanza per lei e tu le hai dato la possibilità di esprimere questo desiderio personale più di quanto potessi fare io, un estraneo. Grazie.

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