Il fenomeno Dubioza Kolektiv, che canta contro il copyright con l’appoggio di Manu Chao
Chi sono i Dubioza Kolektiv? Sono una band bosniaca che in questi giorni ha fatto il botto con un pezzo intitolato “Free.mp3 (The Pirate Bay song)” e dal cui titolo si capisce bene il tema trattato. Sì, perché la band ha ben chiaro il proprio obiettivo, il free download, contro il copyright. Non sarebbe nulla di strano – non sono i primi né gli ultimi – se non fosse che il video della canzoni, in pochissimi giorni ha raggiunto quasi i due milioni di visualizzazioni, in attesa dei dati del download. Perfetti sconosciuti in Italia, se non nell'ambito degli appassionati di musica balcanica, ska e reggae, la band ha numeri impressionanti sui social – con una pagina Facebook seguita da oltre 400 mila fan – e su YouTube – seguita da oltre 100 mila persone – dove contano video da milioni di visualizzazioni.
Contro il copyright
Il singolo è il primo del loro nuovo album ‘Happy Machine' che uscirà il 5 febbraio e segue di un paio di anni ‘Apsuridstan' scaricato da 300 mila utenti e che includeva il singolo ‘Kazu', forse il loro maggiore successo, con un video visto 13 milioni (sic) di volte. La band può vantare sponsor importanti, dal nostro Roy Paci all'amico e sodale Manu Chao, che hanno appoggiato la musica e il messaggio della band bosniaca che con questo singolo e relativo video si scagliano senza se e senza ma contro il diritto d'autore e a favore della pirateria informatica. Nel video, molto ironico, giocano con alcuni dei meme e dei personaggi più in voga di questi ultimi anni, da Miley Cyrus, a Kim Kardashian, passando per il Presidente degli Usa Barack Obama fino a parodiare siti come YouTube e Porn Hub, il tutto per omaggiare i fondatori di The Pirate Bay e definendosi Robin Hood della rete: "Non ci importa nulla della legge sul copyright, prendiamo dai ricchi per dare ai poveri" cantano.
L'invito a scaricare gratis
Con la pirateria che nonostante il calo rispetto agli scorsi anni, combattuta oltre che dalle major, anche dall'esplosione dello streaming, continua a essere il maggiore spauracchio delle etichette e di alcuni artisti:
“Our music is for free/you can download .mp3/keep it playing on repeat/if you hate it – press delete”.