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Il dopo Pino Daniele: lotta per il testamento e un album postumo

Si apre la partita più lunga, quella che vedrà la famiglia allargata dividersi l’immenso patrimonio del cantante: immobili, diritti discografici ma soprattutto la possibilità di creare una Fondazione e disporre dei brani inediti che Pino aveva già registrato.
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Pino Daniele non ha pace, è un giallo intorno alla sua morte. I risultati dell'autopsia rivelano che il cantautore è morto per insufficienza cardiaca, ma servono ancora 60 giorni per il completamento degli esami, al fine dell'indagine aperta dalla Procura di roma per omicidio colposo contro ignoti. Ma il "dopo Pino Daniele" apre una partita ancora più grossa dove in ballo ci sono numerosi interessi, con dinamiche delicatissime tra i componenti della famiglia allargata del cantautore. Alla morte di Pino, si è appresa la notizia dell'esistenza di un testamento, visto che proprio la famiglia aveva citato le sue "disposizioni testamentarie" in riferimento alla volontà del cantante di essere cremato e tumulato a Talamone, comune nei pressi del suo podere nella Maremma toscana.

Quali siano i contenuti di questo testamento è cosa non ancora nota. È certo che la famiglia di Pino Daniele dovrà fare i conti con un patrimonio di tutto rilievo, tra i diritti discografici dei grandi capolavori del cantante fino alla passione che Pino aveva per il mercato immobiliare, dato che aveva case a Roma come in altri luoghi d'Italia, oltre alle sue proprietà in Toscana, tra cui il suo locale ad Orbetello, il Tuscany Bay, del quale Pino era innamorato.

Gli inediti di Pino, l'album postumo e la volontà di fare una Fondazione

Ma il vero tesoro di "San Gennaro" è racchiuso nella passione di Pino, la musica. Non soltanto i capolavori già noti, patrimonio dell'umanità, quanto gli inediti già scritti e registrati. Stando alle indiscrezioni, Pino Daniele era un uomo che amava molto trascorrere il suo tempo in studio, tra brani strumentali e canzoni scritte, arrangiate e registrate, il materiale sarebbe buono per uscire con un album postumo tutto di inediti. Lo stesso Federico Vacalebre su "Il Mattino" parlava della volontà di Pino di voler pubblicare un disco proprio nell'anno in corso.

Oltre agli inediti, si pensa già alla costituzione di una Fondazione intitolata a suo nome. Ma per arrivare ad un passo del genere, importante e maturo, c'è bisogno di unire la sua famiglia allargata. Una famiglia composta dall'attuale moglie Fabiola, con la quale era separato dalla scorsa estate ma non divorziato, poi la sua ex moglie Dorina Giangrande, dalla quale era separato da anni e i 5 figli, 2 con Dorina, 3 con Fabiola, avuti dai due matrimoni. Poi Amanda Bonini, sua attuale compagna, alla quale sarebbe intestato il casale toscano all'interno del quale viveva il cantante, oltre ad essere amministratore unico del Tuscany Bay, stando alle indiscrezioni de La Nazione. Amanda sarebbe stata nominata amministratore unico il 4 novembre 2014, mentre la proprietà è divisa tra Pino Daniele (90%) e suo figlio Alessandro (10%), suo tour manager.

La nipote: "La nostra famiglia non è interessata all'eredità"

Una torta molto ampia da dividere, ma le dichiarazioni della nipote Loredana assicurano che da parte della sua famiglia d'origine, interessi in gioco non ce ne sono.

L'autopsia è un altro colpo, che si aggiunge al dolore della nostra famiglia. Non sono in grado di valutare se si poteva evitare, ma da parte della famiglia Daniele, parlo anche dei miei cugini, non ci sono motivi di interesse in gioco.

Loredana Daniele è la figlia di Carmine, fratello minore del cantante, che spiega:

L'eredità non ci interessa, parlo per mio padre e credo di poterlo dire per tutta la nostra famiglia.Ma quando c'è un personaggio celebre in gioco, i mass media concentrano l'attenzione sempre sulle questioni di soldi. Poteva salvarsi? Non lo so.Aveva problemi seri al cuore, come altri componenti della nostra famiglia. Da quanto sappiamo, era stato male, poi si era sentito meglio ed aveva chiesto di andare dal suo cardiologo di fiducia. Ha preso alla leggera quanto gli era successo. Eventuali altre cose ce le potranno dire, forse, l'autopsia ed eventuali esami.

Esami che, come anticipato, avranno bisogno di 60 giorni di tempo tra studi e sviluppi per poter dare definitive risposte.

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