I Radiohead svelano il video di ‘Burn The Witch’: il ritorno dopo la sparizione online
Aggiornamento 17.00: i Radiohead hanno svelato il video di Burn The Witch, girato da Chris Hopewell, che riprende parte delle miniclip svelate durante la giornata sul loro canale Instagram. L'ultima canzone pubblicata dalla band era quella che avrebbe dovuto fare da colonna sonora di ‘Spectre', realizzata, poi, da Sam Smith.
Aggiornamento: continuano gli aggiornamenti sulla pagina Instagram dei Radiohead: questa volta tocca a una principessa legata a un albero e circondata da persone mascherate e con una spada.
I Radiohead sono tornati, con l'immagine di un uccellino che cinguetta sul loro nuovo canale Instagram. La band capitanata da Thom Yorke ha pubblicato sul social qualche secondo in cui non si vede altro che pochi secondi di un uccellino disegnato che cinguetta, nient'altro, ma già qualcosa rispetto al nulla che la band inglese stava lasciando alle proprie spalle. Nei giorni scorsi, infatti, ha fatto clamore la scelta dei Radiohead di scomparire lentamente e del tutto dal web, cancellando i propri account social e tutti i contenuti dal proprio sito che pian piano è diventato completamente bianco e che solo nelle scorse ora, stando a quanto scritto da alcuni fan su Reddit hanno fatto apparire l'immagine dell'uccellino per qualche secondo. E di loro non resta altro che questi pochi secondi, la url del sito che recita Dead Air Space e un volantino che la band ha mandato ad alcuni fan, dove era scritto ‘Sing the song of sixpence that goes – burn the witch – we know where you live', in cui si citava una filastrocca molto nota nel Regno Unito (Sing a Song of Sixpence), una loro canzone inedita ma già nota (‘Burn the Witch') e quello che pareva un avvertimento (‘Sappiamo dove vivi').
Da ‘In Rainbow' alla lotta allo streaming
E poi resta un passato fatto di operazioni di marketing che in qualche modo hanno dato il la a quella che è quasi diventata una moda: come dimenticare l'uscita di ‘In Rainbows', direttamente online con la possibilità di pagare una cifra volontaria per poterlo ascoltare, senza contare la battaglia che da anni Thom Yorke combatte contro le piattaforme di streaming, colpevoli di non pagare abbastanza gli artisti, danneggiando quelli meno conosciuti. Una battaglia abbracciata, successivamente, anche da altri nomi noti del panorama (anche se, alcuni, probabilmente, per ragioni più legate al marketing).
In attesa del nuovo album
Intanto il ritorno online fa sperare in un'uscita imminente del nuovo album della band, ferma al 2011 quando uscì ‘The King of Limbs', e costellata di una serie di inediti che hanno portato Pitchfork a ipotizzare un album fatto proprio di canzoni inedite che potrebbero tranquillamente far parte di questo loro nono album. La creazione di una nuova società a gennaio, la Dawn Chorus, LLP, ha fatto subito pensare a un'usciota immediata, visto che la stessa cosa era successa in passato: prima dell'uscita di In Rainbows, nel 2007, infatti, crearono la Xurbia Xendless Ltd. mentre nel 2011, prima di The King of Limbs, crearono la fondarono la Ticker Tape Ltd.