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I Pearl Jam chiudono il tour italiano a Roma con una cover di “Imagine” per i migranti

I Pearl Jam hanno chiuso il loro tour italiano allo Stadio Olimpico di Roma, dopo aver toccato Milano e Padova. La band caputanata da Eddie Vedder ha tenuto un lunghissimo concerto composto dai loro successi e molte cover, tra cui anche “Imagine” che hanno voluto dedicare ai migranti con tanto di hashtag #apriteiporti e #saveisnotacrime.
A cura di Redazione Music
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Eddie Vedder (foto del concerto di Milano)
Eddie Vedder (foto del concerto di Milano)

"Siamo via da casa e quando torneremo il nostro Paese sarà cambiato. Pace" dice Eddie Vedder prima di attaccare una versione propria di "Imagine", la canzone di John Lennon, diventata un simbolo di pace. Vedder e i suoi Pearl Jam hanno scelto lo stadio Olimpico di Roma per lanciare un messaggio di pace e apertura, in un momento che vede sia l'Italia che i suoi Stati Uniti vivere un periodo complesso per quanto riguarda la vita dei migranti, con il nostro Paese da settimane attaccata a una discussione sull'accettare o meno i migranti in viaggio nel Mar Mediterraneo e gli Usa con quelli che dal confine del Messico cercano di entrare negli Usa (con tanto di lunghe polemiche sulla separazione dei bambini dai genitori".

È stato uno dei momenti più emozionanti del concerto che i Pearl Jam hanno tenuto nella Capitale in un tour che li ha portati già a Milano, in occasione degli I-Days e allo Stadio Euganeo di Padova il 22 giugno scorso, radunando, nel complesso oltre 100 mila persone, con Milano che ha contato il record di spettatori. Anche a Roma la band ha portato una carriera lunga oltre 25 anni. Trentasei pezzi, da "Realease" a "Jeremy", passando per cover dei Van Halen, dei Kiss, Neil Young, successi come "Do the Evolution", "Given To Fly", "Even Flow", "Lightening Bolt", "Black", "Alive" e "Just Breathe" che ha fatto da preludio proprio a "Imagine", nella prima tornata di bis.

Lo stadio si è silenziato e illuminato con le luci dei cellulari a fare da scenografia a un pezzo che aveva un messaggio ben preciso. Alle spalle si è visto una ciambella di salvataggio gli hashtag #apriteiporti e #saveisnotacrime che sono stati quelli che hanno anche contraddistinto i messaggi alla Guardia Costiera italiana, inondata, nei giorni scorsi anche da un mail bombing il cui corpo recitava: "Facciamo appello al rispetto delle Convenzioni di diritto del mare, ma anche al profondo senso di umanità che ha sempre contraddistinto la Guardia Costiera Italiana: non si esima ora dalla salvaguardia delle persone".

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