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I Maneskin, la fama e la difficoltà di studiare: “Scrivere una canzone in cinque giorni è insensato”

I Maneskin hanno parlato a Vogue di come la popolarità stia creando un problema di tempo e creatività.
A cura di Redazione Music
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Maneskin (Emma McIntyre/Getty Images per dcp)
Maneskin (Emma McIntyre/Getty Images per dcp)

I Maneskin hanno dato un'intervista a Vogue Italia dialogando con Alessandro Michele, direttore creativo di Gucci: assieme hanno parlato di Roma, di odori, di fama e del tempo. La band è reduce da due anni in cui non si è fermata un attimo: dal Sanremo vinto nel 2021 fino alla vittoria del premio come migliore canzone agli ultimi AMA, passando per l'Eurovision, i premi agli Mtv VMA e Ema tra 2021 e 2022, candidatura ai Grammy, festival e concerti in giro per il mondo e ospitate televisive importanti come quelle da Jimmy Fallon e Kimmy Kimmel. Insomma, la band non si ferma un attimo e questa cosa, però, se da un lato è la dimostrazione del successo che stanno avendo, dall'altra è anche un problema in quanto musicisti.

Il poco tempo a disposizione, infatti, va tutto in concerti e promo e meno nello studio e per la creatività. Sono loro stessi, molto onestamente, a dirlo a Michele: "Da un paio d’anni siamo in un moto perpetuo, ed è pazzesco ma anche pericoloso perché la mancanza di tempo rischia di intaccare il lato artistico: può capitare che ci troviamo a scrivere una canzone in cinque giorni ed è davvero insensato, dovremmo prenderci tutto il tempo del mondo per la nostra musica" ha detto Victoria, parlando proprio di questi ultimi anni di impegni costanti, vissuti quasi più all'estero che a Roma.

Lo stesso Thomas conferma le difficoltà di crescere come musicista: "La cosa che più mi manca è avere del tempo per crescere come musicista, per portare tutto quello che imparo all’interno del nostro gruppo. Quando una macchina va così veloce è veramente difficile mantenere una componente artistica alta" spiegando che ormai si forza a prendersi dei momenti per suonare, mentre Ethan parla di "‘Paradosso dell’artista famoso'. Prima di diventare famoso, l’artista non è nessuno e ha tutto il tempo per studiare, quando la sua arte diventa famosa anche l’artista lo diventa, ma per via della fama non ha più il tempo di fare l’arte, è un loop".

Lo ribadisce anche Damiano che spiega come uno dei problemi tantissimi artisti delle ultime generazioni sia stata proprio la sovraesposizione, quando le responsabilità come artista crescono a dismisura e non ci si riesce più a vivere la propria vita al punto che a volte "sei divorato dalla paura di sparire (cosa succede se dico di no all’intervista, alla tv, al tour), inizi a soffocare. Eviterei una seconda ondata di musicisti che impazziscono o muoiono gonfi di medicinali: ci sono tanti buoni artisti, me li terrei in salute per i prossimi anni!". I Maneskin pubblicheranno il prossimo album, "Rush!" il prossimo 20 gennaio.

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