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I Duets Forever di Cristina D’Avena: “Non ho figli, ho perso tempo, ma spero di non avere rimpianti”

Quali sono le ricerche più legate al nome Cristina D’Avena su Google? Le abbiamo cercate e le abbiamo sottoposte alla cantante, uscita da qualche giorno col nuovo album “Duets Forever- Tutti cantano Cristina”, secondo capitolo del progetto che la vede duettare con alcuni dei nomi più amati della musica leggera italiana.
A cura di Redazione Music
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Ha esordito in terza posizione della classifica FIMI degli album più venduti della settimana Cristina D'Avena, tornata con la seconda parte del progetto discografico che la vede duettare con tantissimi artisti della musica leggera italiana le sue canzoni più amate. Si chiama "Duets Forever- Tutti cantano Cristina" il nuovo progetto che l'ha vista condividere la sala di registrazione con artisti come Alessandra Amoroso, Malika Ayane, Federica Carta, Carmen Consoli, Dolcenera, Elisa, Elodie, Il Volo, Le vibrazioni, Lo stato sociale, Fabrizio Moro, Nek, Max Pezzali, Patty Pravo, Shade e  The Kolors  per cantare successi come "Denver", "Canzone dei Puffi", "I ragazzi della Senna", "Memole dolce Memole", Pollyanna", "Vola mio mini pony", "D’Artagnan e i moschettieri del re".

Il nuovo album Duets Forever

"I cartoni animati rappresentano qualcosa di grande anche perché Kiss Me Licia è poi diventato anche un telefilm e sono stata la Licia in carne ed ossa, quindi è veramente tanto, ci sono cresciuta e continuo a cantare le mie sigle" ha spiegato la D'Avena ai microfoni di Fanpage.it, rispondendo alle ricerche più legate al suo nome su Google: "‘Duets Forever' è la continuazione di questo progetto che è nato l'anno scorso: il pubblico mi ha mandato tanti messaggi dicendomi che mancavano ‘Denver', ‘Rossana', ‘Memole', i ‘Puffi' e così ci siamo messi a lavorare con grandi nomi, ormai i colleghi conoscevano il progetto e quando sono stati chiamati erano già pronti".

Gli inizi della carriera della D'Avena

La cantante cominciò a tre anni, cantando "Il valzer del moscerino" allo Zecchino d'Oro per proseguire quando "cercavano una voce giovane, di una ragazzina che potesse interpretare una/due sigle, andai a Milano e cantai la prima, ‘Bambino Pinocchio', mi fecero un piccolissimo contratto, era il 1981/82 e da lì in poi è nata tutta la mia storia, perché poi ho cantato la Canzone dei Puffi fino a Kiss me Licia. Mi hanno fatto conoscere al pubblico, per tanto tempo sono stata solo una voce". Inizialmente cercarono anche di cambiarle il nome, cercandone uno d'arte, che fosse diverso da quello natale, ma alla fine decisero che poteva restare quello e la Storia ha dimostrato che la scelta è stata quella giusta o, comunque, non ha peggiorato la sua carriera, che continua sempre e soprattutto live: "Sono in tour da una vita, nel senso che canto sempre; il mio giubbino in pelle è perché canto in tante discoteche, tante location rock, mi diverto".

La "bellissima" famiglia della cantante

Cristina D'Avena ha parlato anche della sua famiglia e del perché non ha figli: "Non ho figli perché nella vita si perde un po' di tempo e noi donne abbiamo questo orologio biologico che ci segna il tempo, non so se avrò rimpianti, ma non ci voglio pensare adesso" ha spiegato, prima di parlare dei suoi genitori e di sua sorella Clarissa: "La mia famiglia è bellissima, ho avuto un papà meraviglioso, una mamma strepitosa e una sorella grandiosa: mio padre è un grande medico, che è sempre stato presente nella mia vita e soprattutto è stato sempre molto discreto. Ero una bambina lenta, calma, che arrivavo sempre dopo tutti gli altri. Allo Zecchino d'Oro, quando chiamavano per la foto tutti correvano e io camminavo".

Cristina D'Avena al Festival di Sanremo 2019

E alla fine la D'Avena, super ospite al Festival di Sanremo 2016, quando sul palco del teatro Ariston arrivò spinta dalla volontà popolare che convinse l'allora Direttore Carlo Conti a farla esibire, ha anche lanciato un messaggio al nuovo Direttore Artistico Claudio Baglioni: "Spero di tornare e magari cantare con Claudio Baglioni, magari se mi vuoi, sono qua".

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