I Depeche Mode a Milano, in delirio San Siro
Dave Gahan, Martin Gore e Andy Fletcher, nuovi Re nel Tempio del Calcio di San Siro. L'Italia abbraccia i Depeche Mode, loro ricambiano con un concerto incredibile, davanti agli spalti gremiti, con un Gahan in formissima, per due ore e passa di canzoni, tra 23 pezzi e 30 anni della loro storia. Non potevano mancare, ovviamente, i pezzi nuovi tratti da "Delta Machine" e, dopo l'opening con "Welcome to my world", il 51enne fa volare via la giacchetta nera e inizia a sbracciarsi a torso nudo. I 60.000 delirano davanti ad uno dei più grandi, se non il più grande.
In successione arrivano "Angel", "Walking in My Shoes", "Precious", "Black Celebration", "Policy of Truth" , "Should be Higher" e "Barrel of a Gun". Poi la scena a Gahan, gliela ruba per un attimo Martin Gore quando imbraccia la chitarra e parte con "Higher Love", poi va con "Shake the Disease", uno dei momenti clou di tutto il concerto. Poi la parola ripassa al perfomer più grande del pianeta Terra: arriva la martellante "Soothe My Soul", spuntano "A Question of Time", "Enjoy the Silence" e poi "Personal Jesus". Il pubblico è ancora vivo, ma è nelle mani, nei gesti, nei fianchi e nella voce di Gahan. La versione è inizialmente cadenzata, lenta, quasi come quella di Johnny Cash. Poi torna quella di sempre: rock ed elettronica insieme. meraviglia. Si chiude con "Goodbye", prima dell'Encore: "Home", "Halo", "Just can't get enough", "I feel you", "Never Let Me Down Again". Si replica questa sera a Roma. A trovarlo un posto.