I Bon Jovi si commuovono ed emozionano San Siro
Qualche giorno fa è stato accertato da Forbes che i Bon Jovi sono i settimi artisti più popolari al mondo e i quinti se consideriamo solo i musicisti (davanti a loro solo Lady Gaga, Beyoncé, Madonna e Taylor Swift). E nel concerto che hanno tenuto ieri sera al San Siro i fan glielo hanno fatto capire anche dal vivo. Nonostante i problemi che ancora una volta segnano la band, il concerto di Milano è stato entusiasmante. Assente ancora una volta Richie Sambora, che ha disertato anche le tappe sudafricane e le altre europee e attorno a cui s'è scatenato un vero e proprio gossip musicale, con lui e Jon Bob Jovi che si rimpallano le responsabilità, sul palco assieme al frontman sono saliti Tico Torres alla batteria, David Bryan alle tastiere, Hugh McDonald al basso, Bobby Bandiera alla chitarra ritmica e Phil X che sostituisce Sambora in queste date.
L'ingresso è stato su una enorme Cadillac e la scaletta è quella di trent'anni di una lunga e fortunata carriera che i 50 mila i San Siro hanno apprezzato alla grande, compreso l'ultimo "What about now". Si parte con "That's what the water made me" e si ripercorre tutta la straordinaria carriera di un gruppo che ha venduto qualcosa come 120 milioni di dischi e che solo l'anno scorso ha fatturato circa 200 milioni. Ci sono "What the water made me", "Bad name", "Born to be my baby" e "Rise your hands" ma anche una "Because we can" che è stata accompagnata da una bellissima coreografia del pubblico che ha costretto Jon a interrompere quello che stava cantando e addirittura versare qualche lacrima.
Precedentemente il cantante si era lasciato andare a un saluto al pubblico milanese con un "Che bello essere qui, che posto unico. Abbiamo molte canzoni da suonare, quindi allacciate le cinture e lasciate guidare Johnny" prima di spingere sull'accelleratore con "Runaway".
Si pesca chiaramente da "Slippery when wet" che può vantare 30 milioni di copie vendute che si accompagna a pezzi come "In these arms" e "Bad medicine" tratto dall'album omonimo che può vantare di essere il loro secondo lavoro più venduto. Jon Bon Jovi è in forma smagliante e messi da parte gli orpelli che lo avevano caratterizzato fino a qualche anno fa, sfodera un live di grande impatto con le schitarrate rock e quei testi che hanno fatto impazzire più di una generazione.
"Have a nice day", "Livin' on a Prayer", l'immancabile "Always", "These Days" e infine "This Ain't A Love Song" per chiudere alla grande quest'unica data italiana, in attesa di capire cosa ne sarà del gruppo e se di questo farà ancora parte o meno Sambora.