Henna di Lucio Dalla, il testo e il significato della canzone contro la guerra
Una preghiera laica per una guerra che l'aveva svegliato una notte, mentre era in barca. "Henna" di Lucio Dalla è un brano che ricorda la tumultuosa notte e la sensazione di impotenza del cantante bolognese rispetto alla guerra nei Balcani, con i boati degli aerei che andavano a bombardare la Jugoslavia. Il brano, pubblicato nel 1993 e diventato anche il titolo dell'omonimo album nello stesso anno, è risultato uno dei singoli più impegnativi del cantautore, in cui oggi decorrono anche i primi 10 anni dalla sua scomparsa. "Henna" è anche uno dei brani più attuali della discografia di Dalla, una musica che scongiura la guerra e la violenza, nel momento in cui il conflitto tra Russia e Ucraina sta spargendo morte e paura in Occidente.
Il significato e il video di Henna
Una particolarità del brano "Henna", pubblicata nell'omonimo disco del 1993, è sicuramente la richiesta di Lucio Dalla, che dalla sua pubblicazione ha sempre aperto i concerti con questa preghiera, recitata dal compagno del cantautore emiliano Marco Alemanno. La sua recitazione ha fatto per anni da apripista ai concerti, un immaginario che riflette il ripudio della guerra e della violenza, della frenesia della morte. Il dolore diventa un simbolo che non si può ignorare, come quando canta: "Troppo sangue qua e là sotto i cieli di lucide stelle, nei silenzi dell'immensità. Ma chissà se cambierà oh non so, se in questo futuro nero buio forse c'è qualcosa che ci cambierà. Io credo che il dolore è il dolore che ci cambierà". Una speranza, una piccola finestra sul mondo per Dalla rimane sempre aperta, dove l'amore ci riavvicina alla natura e alla sua bellezza: "Va bene io credo nell'amore, l'amore che si muove dal cuore che ti esce dalle mani e che cammina sotto i tuoi piedi, l'amore misterioso anche dei cani e degli altri fratelli animali. Delle piante che sembra che ti sorridono, anche quando ti chini per portarle via".
Il testo di Henna, la preghiera contro la guerra
Adesso basta sangue ma non vedi
Non stiamo nemmeno più in piedi, un po' di pietà
Invece tu invece fumi con grande tranquillità
Così sta a me, a me che debbo parlare fidarmi di te
Domani domani domani chi lo sa che domani sarà
Oh oh oh chi non lo so quale Dio ci sarà
Io parlo e parlo solo per me
Va bene io credo nell'amore
L'amore che si muove dal cuore
Che ti esce dalle mani e che cammina sotto i tuoi piedi
L'amore misterioso anche dei cani
E degli altri fratelli animali
Delle piante che sembra che ti sorridono
Anche quando ti chini per portarle via
L'amore silenzioso dei pesci che ci aspettano nel mare
L'amore di chi ci ama e non ci vuol lasciare
Ok ok lo so che capisci ma so io che non capisco cosa dici
Troppo sangue qua e là sotto i cieli di lucide stelle
Nei silenzi dell'immensità
Ma chissà se cambierà oh non so
Se in questo futuro nero buio
Forse c'è qualcosa che ci cambierà
Io credo che il dolore è il dolore che ci cambierà
Oh ma oh il dolore che ci cambierà
E dopo chi lo sa se ancora ci vedremo e dentro quale città
Brutta fredda buia stretta o brutta come questa
Sotto un cielo senza pietà
Ma io ti cercherò anche da così lontano ti telefonerò
In una sera buia sporca fredda
Brutta come questa
Forse ti chiamerò perché vedi
Io credo che l'amore è l'amore che ci salverà
Vedi io credo che l'amore è l'amore che ci salverà