Hanson: “Non cerchiamo di scrivere un’altra ‘Mmmbop'”

Nel 1996, improvvisamente, spuntò un pezzo con un titolo e un ritornello strani, che conquistò le classifiche e ormai è diventato un must, riconosciuto fin dalle prime note. Il pezzo si chiamava "Mmmbop" e a cantarlo erano tre fratelli, gli Hanson, che raggiunsero una notorietà che probabilmente non si sarebbero aspettato. Nel 1997 la canzone vinse il Premio come Miglior canzone e Miglior Rivelazione agli MTV Europe Music Awards e l'anno successivo vinse il premio come Miglior artista esordiente e Registrazione dell'anno ai Grammy Award. Quel successo li caratterizzerà per tutta la carriera, unica vera hit scritta dalla band, che nel frattempo, però, non s'è fermata, anzi, nel 2013 è uscito il loro ottavo album "Anthem".
Oggi Isaac, Taylor e Zac Hanson hanno rispettivamente 33, 31 e 28 anni e 11 figli in 3 e soprattutto sono ancora in pista, nonostante qualche problema, contratti rescissi con le major che gli bocciarono un album e la fondazione di un'etichetta tutta loro. In un'intervista a Mashable i tre fratelli Ike, Zac e Tay hanno raccontato quale è stata la loro carriera, partendo ovviamente da Mmmbop, esempio di viralità prima dell'era di internet. Ma non parlate di viralità ai ragazzi che sono consapevoli che non esiste una viralità da potersi inventare: "Pensare al termine ‘virale' come se esistesse una formula che funzioni è da ignoranti. Credo che la verità è che uno debba pensare "Quest'idea mi piace? È virale? E chi lo sa! Ma se è eccitante per te potrebbe esserlo per un sacco di persone" dice Zac, ma è Taylor ad andare un po' più in là dichiarando come loro siano una delle due, tre band, pre social media, in grado di "connettersi con i ragazzi della propria età, in un tempo in cui tutti stavamo scoprendo un mondo nuovo".
Quello di cui la band è consapevole è che "Mmmbop" è un caso unico, nel senso che è impossibile mettersi a tavolino e scrivere un successo come quello, anche perché, dicono, "non scrivi mai B-sides – dice Zac – cerchi sempre di scrivere un album pieno di hit e singoli" e comunque è importante anche capire che quella canzone "fu un fenomeno perché era fresca e aveva un suono differente in un'epoca in cui la gente ascoltava Nirvana e Soundgarden".
Il loro abbandono delle major per gettarsi appieno nel mondo indipendente è stata una scelta forzata, a un certo punto, ma di cui sono contenti e lo spiega bene Zac, che alle giovani band dice: "Non firmate contratti con etichette grosse perché la crescita potenziale e la poteziale ricerca di voi stessi come artisti è in tutte queste strade (si riferisce anche al web, ndr) e a meno che qualcuno non venga da voi e vi dica ‘Ehi, vogliamo lavorare e spendere soldi e aiutarti a sviluppare le tue cose', non fatelo".