video suggerito
video suggerito

“Hai paura del buio?”, Manuel Agnelli: “Dobbiamo cambiare la visione della cultura e della musica in Italia”

Manuel Agnelli e Rodrigo D’Erasmo (Afterhours) spiegano, nell’intervista che hanno dato a Federico Guglielmi per Fanpage, la genesi e gli obiettivi del loro festival interculturale itinerante “Hai paura del buio?” che si chiuderà, per quest’anno, il 30 ottobre all’Alcatraz di Milano.
617 CONDIVISIONI
Video thumbnail
Immagine

"Hai paura del buio?" è uno degli album più conosciuti degli Afterhours e da qualche mese è anche il nome di un festival itinerante che ha come scopo quello di "innescare una specie di spirale positiva e quindi fare rete tra artisti e altre iniziative (…) e rivendicare le professionalità attorno alla cultura", dice Manuel Agnelli a Federico Guglielmi che lo ha intervistato, assieme a Rodrigo D'Erasmo, per Fanpage.

Un festival, quello organizzato dal gruppo, che ha si è svolto prima a Torino e poi a Roma e che ha visto alternarsi sul palco tantissimi artisti, non solo musicisti, visto che, come dice D'Erasmo il festival "proprio per la sua interdisciplinarità è molto plasmabile, mutabile anche rispetto spazio che lo ospita".

"Hai paura del buio?", che ha raccolto anche l'apprezzamento del ministro Bray, ha anche un manifesto molto chiaro che trovate qua e che recita, tra le altre cose: "La cultura è il nostro modo di fare politica. La cultura è politica". Un concetto che lo stesso Agnelli spiega nell'intervista che potrete ascoltare per intero sopra: "[In Italia] C'è un vuoto di potere quindi le lobby che prima ci tenevano chiusi nei nostri orticelli sono crollate e questo ha creato la crisi economica, ma anche un'enorme libertà d'azione. È un momento importante per cambiare la visione della cultura in Italia, quindi anche la visione della musica e di come si vive la musica in questo paese".

Immagine

Il Festival, continua Agnelli, nasce anche per "diventare un esempio di imprenditoria culturale" visto che non tutti si rendono conto che anche dietro a un evento del genere si muove l'economia e di fronte alle critiche che hanno colpito il progetto Agnelli risponde che è "naturale che quando muovi qualcosa ci sia una reazione uguale e contraria. Però le critiche servono, quando sono motivate, a farci capire quello che riusciamo a trasmettere e quanto riusciamo a comunicare bene le cose" e continua sottolineando i tanti sforzi e le frustrazioni "ma i risultati sono stati superiori, quindi le soddisfazioni sono tantissime" poi è normale che "Un festival da solo non cambia niente ma fare queste cose non è neanche più una scelta, è necessario" chiude.

E per quanto riguarda gli Afterhours? Cosa bolle in pentola? La risposta la dà D'Erasmo: "Non riusiamo a non far bollire qualcosa in pentola, a partire dal festival. Di qui a breve credo che ci rivedremo in studio. Gli After ambiscono ad essere sempre più un progetto e non solo una band".

Intanto se vi foste persi le prime due date dell'evento, potete recuperare il 30 ottobre, quando la carovana si trasferirà all'Alcatraz di Milano e la band di Agnelli si esibirà in due sorprendenti set completamente diversi tra loro, previsti rispettivamente dalle 19.00 alle 19.30, e dalle 22.00 alle 23.30. Oltre a loro, però, sul palco si alterneranno anche ospiti speciali come Piero Pelú, Giuliano Sangiorgi dei Negramaro e Pierpaolo Capovilla e Giulio Ragno Favero de Il Teatro Degli Orrori. Il ricavato della serata sarà devoluto all'organizzazione umanitaria Soleterre per sostenere il “Programma Internazionale di Oncologia Pediatrica".

617 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views