Guarda il nuovo video de Ipercussonici, “Universo” (ESCLUSIVA)
Ipercussonici sono una band siciliana quello che è stato definito “The new adventurous sound of Sicily”. Autori di tre album, dopo “Liotro” (autopordotto, 2005) e “Tutti Pari” (Finisterre/Felmay, 2008) sono usciti da poco con "Carapace", un album che è una riuscita miscela tra rock, elettronica e world music in cui la band suona strumenti antichi come marranzani, didjeridoo e tamburi. Come spiega la band, "questo ultimo disco creano musica che è un po’ come un guscio; la parte superiore un po’ protegge, un po’ si mostra e crea tante tessere che compongono uno splendido disegno geometrico: è questo il carapace, la parte superiore esterna del guscio delle tartarughe, ed è questo ‘Carapace': un grande mosaico che compone il mondo sonoro, culturale e umano della band".
Un road album registrato in giro per il mondo, che mescola tradizioni diverse mantenendo sempre vive, però, le radici in Sicilia, benché al dialetto si faccia, questa volta, ancora più attenzione ai testi in italiano. Mille i suoni e gli strumenti che concorrono a disegnare questo quadro: dall’acqua che scorre nella bellissima bottiglia dal collo lungo posata lì da una nonna attenta (Fuje) alle campane sapientemente manufatte da abili fabbri di campagna (Ipercus-Suite), dalle corde pizzicate d’una kora dell’Africa Occidentale alle lamelle pizzicate dei marranzani siciliani.
La band si distingue da sempre schierata a sostegno di importanti cause civili, sociali e ambientaliste: il loro singolo Mururoa viene usato nel 2011 da Greenpeace per contribuire alla campagna referendaria contro il ritorno del nucleare in Italia, mentre nel 2012, ospiti sul palco montato davanti al Palazzo di Giustizia di Catania per il ventennale della strage di Capaci, presentano una personalissima rivisitazione di Quannu Moru, Faciti ca nun Moru di Rosa Balestrieri, il cui video è dedicato a tutti quelli che continuano a vivere lottando contro le mafie.
Fanpage vi propone in anteprima il nuovo singolo "Universo" in cui la musica che cita ritmi e sonorità dance ha un effetto straniante, non vuole rilassare chi la ascolta (come accade nella musica ambient), piuttosto stimola il sudore fisico e della mente, forte di una prospettiva ecologista.