Giuliano Palma presenta “Old Boy” ai microfoni di Fanpage: “Avevo bisogno di cambiar pagina”
"Dopo un po' ho bisogno di cambiare altrimenti mi annoio. Bisogna mettersi in discussione, cambiar pagina, anche, magari, rischiando un po', però la sfida, poi, diventa stimolante anche per quello". È un Giuliano Palma nuovo quello che sta girando l'Italia per presentare il suo nuovo album "Old Boy", suo primo lavoro senza la storica band dei Bluebeaters, ma che non si allontana dal suo amore verso le sonorità degli anni '60 "con sfumature vintage", come specifica ai microfoni di Fanpage: "Lo chiamerei disco soul anche se soul può voler dire un sacco di cose".
Non deve essere stato un periodo semplice quello che ha portato alla separazione dalla vecchia band (la seconda dopo quella dai Casino Royale), con cui ci sono state anche un po' di frizioni. Ora, però, Palma ha voltato pagina e l'ha fatto con questo nuovo album con titolo a due significati: quello ispirato all'omonimo film del regista sud coreano Park Chan-wook, prima di tutto e anche perché, dice, un po' si sente descritto nella definizione di "ragazzo giovane". Un ragazzo che non ha perso la passione per i suoni per cui tutta Italia ormai lo conosce e lo apprezza, come dimostra in quest'ultimo lavoro: "Fondamentalmente ci sarà quello a cui ho abituato le persone in questi anni, comunque l'ispirazione è sempre la musica nera, rhythm ‘n blues e anche il reggae".
Un Palma che spiega come è nata questa passione (con la scena britannica degli anni 80 in cui primeggiavano i Madness e i The Specials), che racconta come non gli dispiacerebbe collaborare con due mostri sacri quali Paul Weller e Burt Bacharach e che si commuove, dopo aver ricordato il suo amore per la musica napoletana, ripensando a Carosone (che ha omaggiato con "Skaravan Petrol") e alla loro quasi collaborazione.
(Servizio di Peppe Pace)