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Giulia Mazzoni:”Nella mia musica coniugo Chopin con i Daft Punk”

Il suo album s’intitola “Giocando con i bottoni”, la passione che la pianista aveva da piccola, prima di innamorarsi perdutamente del pianoforte.Nella sua musica coniuga la tradizione classica e il gusto moderno, incarnando a pieno il fenomeno dell’easy listening pianistico.
A cura di Daniela Seclì
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Si chiama Giulia Mazzoni e appartiene alla categoria dei pianisti easy listening, ossia quei musicisti che provengono da una formazione classica, ma prediligono un approccio più leggero, da canzone strumentale. A giugno è uscito il suo album "Giocando con i bottoni", titolo che richiama la passione che aveva da piccola, di ordinarli secondo il colore e la forma.

Intervistata da Repubblica, ha parlato del suo approccio alla musica, muovendosi tra "tradizione classica e il gusto moderno". Il suo incontro con il pianoforte è avvenuto per caso, in quinta elementare. Ne rimase affascinata e decise di iscriversi al conservatorio. Definisce quello strumento come il suo "confessore", tramite il quale parlare d'amore, di morte e di amicizia, come quella che la lega al compositore Michael Nyman:

"In tempi non sospetti una persona con cui lavoravo aveva lasciato un mio pezzo a Nyman. Un giorno apro la casella e-mail e trovo una suo messaggio in cui mi fa i complimenti. Da allora siamo amici e ci sentiamo regolarmente. E' uno dei miei miti. Il mio linguaggio si muove tra la tradizione classica e il gusto moderno. Resto comunque una ragazza di 24 anni che vive nel suo tempo. Nei concerti, oltre ai brani del mio disco, suono musiche di Nyman e poi mi diverto a far incontrare Chopin con i Daft Punk in un pezzo che mescola il Walzer op. 69 n. 1 e Get Lucky"

La pianista ha sottolineato di attenersi rigorosamente alle regole che le vengono richieste, quando si trova in conservatorio. Ha precisato, inoltre, che conoscere la tecnica resta essenziale per poter comporre, rispondendo all'eterna lotta tra ispirazione e tecnicismi:

"Quello della pura ispirazione non è un approccio che seguo. […] C'è la parte istintiva, emozionale, ma anche quella ragionata e tecnica. Il mio processo compositivo è questo: trovo un'immagine da rappresentare, mi siedo al pianoforte e cerco la melodia. Poi però diventa un lavoro tecnico su carta, non è improvvisazione"

La musica è diventato il mezzo tramite il quale, la 24enne riesce ad esprimersi e a trasmettere il suo essere agli altri.

"La musica per me è un mezzo fondamentale per raccontarmi, è descrizione della mia interiorità e della mia esteriorità. La musica può avere una funzione politica e sociale, ma la mia non ha colore o direzione. È una musica che vuole parlare a tutti, è musica del nostro tempo: non riesco a definirla in altro modo che contemporanea"

Giovanni Allevi, ha sollevato un polverone, il mese scorso, al Giffoni Film Festival. Il pianista dichiarò: "Jovanotti ha il ritmo, Beethoven no". Giulia Mazzoni, ha fornito il suo parere a riguardo:

"Non sono affatto d'accordo. Beethoven il ritmo ce l'ha eccome, basti pensare alla Settima Sinfonia, così nutrita di ritmo che Wagner la definiva "l'apoteosi della danza". Allevi ha detto una cosa molto grave per un compositore diplomato al conservatorio e che dovrebbe conoscere sia chi era Beethoven sia cos'è il ritmo"

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