Giorgia torna con Blu1: “Ho pensato di ritirarmi, non avevo più punti di riferimento”
Con lo sviluppo dello streaming, l'arrivo della trap e dei social che hanno portato a una fruizione diversa della musica rispetto a quella dei decenni scorsi, uno dei temi principali, per gli artisti che avevano giganteggiato negli anni 90 e 2000, era quello di capire come muoversi in questo nuovo mondo. Anzi, come crescere. Alcuni hanno mentito fingendo che il problema non ci fosse, altri, più onesti, hanno ammesso che le difficoltà ci sono state. Una di queste è Giorgia, una delle nostre artiste più brave e importanti di questi ultimi anni, che a un certo punto è andata in crisi perché non riusciva più a capire quale fosse il suo posto nel mondo della musica contemporanea. Proprio lei che con le nuove sonorità ci ha sempre giocato, il soul, l'R'n'B, non trovava una veste adatta.
Quella che evidentemente il lavoro con Big Fish e alcuni autori e autrici le ha permesso di ritrovare (Elisa, Francesca Michielin, Mahmood, Dardust, Jake La Furia, Ghemon, Sissi, Bianco, tra gli altri). "Ho passato un periodaccio. Piangevo davanti al pianoforte e al computer, buttavo via tutto quello che scrivevo… Ho anche pensato di ritirarmi" ha detto in un'intervista al Corriere della Sera, spiegando che il problema principale era che non aveva "più punti di riferimento. Molti sono morti. Adele e Beyoncè sono dei mostri (…). È cambiato tutto in questi anni e mi sono dovuta reinventare. Mi sono messa a studiare e ho capito che il mio posto è il passato, ma con uno sguardo contemporaneo".
È un po' il motivo per cui ha scelto di portare "Parole dette male" al festival di Sanremo, tornandoci a 22 anni dal secondo posto raggiunto con "Di sole e d'azzurro", pezzo che si classificò alle spalle della sua amica Elisa che vinse con "Luce (tramonti a nord est)" (entrambi i pezzi portavano la firma di Zucchero). Una canzone che la vestiva perfettamente, con quelle tinte black che sono caratteristiche di tutto questo nuovo album una costante: "Negli anni ho sempre cercato di attingere a quel bacino… Allora sembravo matta, ora che la trap ha portato quei suoni nel mainstream, sembra meno strano" e in effetti lo spettro di suono è vastissimo, toccando anche il reggae in "Sì o no". Giorgia ha anche parlato del bisogno che gli artisti si impegnino: "Gli artisti devono schierarsi e non pensare solo a follower e cuori. (…). Spero che quando mio figlio crescerà saprà che mamma credeva in qualcosa".