Giordana Angi: “Volevo smettere di cantare, ora sto ricominciando da zero con Shaggy e Sting”
C'è stato un momento in cui Giordana Angi era la next big thing della musica italiana: tutti parlavano di lei, Tiziano Ferro cantava le canzoni scritte da lei, Amici le aveva dato una visibilità enorme, era arrivata seconda, poi c'è stato il festival di Sanremo 2020 dove aveva cantato "Come mia madre", la collaborazione sempre con Maria De Filippi e la fondazione dell'etichetta 21Co, sempre nel giro di Amici. Insomma, sembrava che la carriera fosse sempre in fase di decollo, eppure non era propriamente così, come ha detto lei stessa in un post sui social in cui ha spiegato di aver seriamente pensato di lasciare la musica cantata e quasi l'aveva fatto: "2 anni fa mi chiama un produttore importante (Martin Kierszenbaum) perché ascolta ‘Amami adesso' e vuole scoprire chi c’è dietro quel brano. Ho dato due di picche. Io? Un genio. Volevo smettere di cantare. Non ne trovavo più il senso. Ero anche appena uscita da una battaglia legale snervante che mi aveva tolto tanto ma che almeno mi aveva liberata. Avevo smesso di cantare o almeno così credevo. Mi sono dedicata ad altri musicisti nella convinzione di smettere io".
Nonostante questo, però, a un certo punto, Angi ha capito che non era proprio così: "Ad un certo punto però ho capito che non era vero, che scrivere e cantare facevano parte di me come fanno parte di me gli organi, il respiro e solo io potevo illudermi di non respirare più. E infatti. Volevo ricominciare. Ho detto ok. Da dove riparto? Dopo parecchio tempo dalla sua telefonata ho richiamato Martin (che pensavo non si sarebbe neanche ricordato di me) e mi sono messa a lavoro piano piano. Sono stata ovunque: Ny, Londra, Philadelphia, Marrakech. Ho lavorato da casa, ho investito energie e tempo. Ho rinunciato a ciò che avevo di certo per ricominciare a cantare io in prima persona. Ed oggi, passati più di 2 anni, eccomi qua, alla fine di un tour di 25 date, in tutta la Francia con Pascal. Un duetto di successo in Francia con lui. La gente in Francia comincia a sapere chi sono. Ho paura. Paura di fallire ma amo ciò che faccio e so che quindi non sarà mai un fallimento perché la musica la faccio per necessità".
Nei giorni scorsi è arrivata "Con Questa Luce", canzone in cui Angi duetta con Shaggy: "è un po’ diversa dai singoli che ho fatto fino ad ora, per i suoni, per il mood, per il look che ho scelto. Non è un caso. Io sono la stessa che va sul palco e volevo raccontare una nuova fase: cosciente, serena. Una ragazza in cammino che ha sistemato un po’ di cose e può dedicarsi agli altri. Non c’è nessuna discrepanza tra chi sono e il palco. Quella sono io. Abbiamo voluto portare il Brasile in questo brano e Martin Kierszenbaum (mettete su Wikipedia) ha fatto un lavoro assurdo. È gioia, è un chacha, è fico". Il duetto viene registrato in quattro lingue: "Sono fiera che uno come Shaggy abbia voluto farci un feat. Sono fiera che un maestro come Sting mi inviti a cantare un mio testo con lui. Chi l’avrebbe mai detto qualche anno fa! Sono fiera di tutto quello che sto facendo perché c’è tanto di me e di ciò che sono come essere umano. È tosta, fa paura, sto ricominciando da zero ma è bello".
La cantautrice, quindi, ha spiegato anche il significato della canzone: "‘Con questa luce' è un inno alla felicità, al fregarsene dei giudizi altrui e a costruirsi un futuro con le proprie forze. Il coraggio di essere sé stessi. Così come si è. Grandi piccoli magri in carne asiatici francesi non me ne frega niente. Siamo tutti diversi e unici per questo. ‘Siamo noi gli oceani' non è un caso. È il mio modo per dire: ‘ho paura di dove stiamo portando la terra , dobbiamo prendercene cura, possiamo farlo insieme' e il ‘noi' è il mio bisogno di sapere che ci sono persone buone, senza invidie, che con umiltà vanno avanti in questa vita che spesso, sempre ci mette alla prova. ‘Noi' possiamo fare la differenza facendo un gesto verso l’altro, a volte basta una gentilezza, un sorriso. Che poi può diventare mi attivo per chi è più fragile, ho la forza per aiutare chi è in difficoltà. Ciao Italia, spero averti spiegato un po’ come sto e dove sto andando, spero, dopo tutti questi anni, che tu abbia capito un po’ come sono fatta. Spero, ma non ci conto molto, non su tutti, sul ‘noi' sì".