Gigi D’Alessio racconta i “Guagliune” di Napoli con Enzo Dong, Granatino, Lele Blade e Samurai Jay
Ops, lo ha fatto ancora. Gigi D'Alessio ci ha preso gusto e nel giorno del suo compleanno annuncia l'uscita di "Guagliune", una canzone che si inserisce nel solco di quello che abbiamo visto e ascoltato con "Buongiorno", il suo ultimo album. D'Alessio, infatti, torna nei panni di padre artistico di una scena intera, unendo il suo mondo a quello della trap campana e ancora una volta con alcuni dei suoi artisti più in vista mette la firma al testo e alla produzione (assieme a Giuseppe D'Anna, mentre gli archi sono scritti e diretti da Adriano Pennino) di questa canzone che lo vede duettare assieme a Enzo Dong, Ivan Granatino, Lele Blade e Samurai Jay che sarà disponibile a partire dal prossimo 26 febbraio.
Di cosa parla Guagliune
Come si legge nella nota stampa la canzone è qualcosa in più di un singolo: "Il brano è infatti una continuazione del percorso a tratti inaspettato, mai interrotto che si è tracciato fin dalla lavorazione di ‘Buongiorno', ed è un’anticipazione del nuovo capitolo musicale di prossima pubblicazione" con cui si anticipa l'uscita del secondo capitolo di quel primo album che esordì in prima posizione nella classifica FIMI degli album. "Il brano scatta un’instantanea ai ‘guagliune’, a tutti quei ragazzi che si ritrovano uniti da un linguaggio universale e da un destino comune che affonda le radici nelle periferie" continua la nota stampa.
Il rapporto tra D'Alessio e la trap
E così il brano riprende anche quello che in qualche modo è il fil rouge che unisce la trap in generale e quella campana in particolare. Come disse lo stesso cantante a Fanpage.it in occasione dell'uscita di "Buongiorno", riferendosi alla scena: "Io in loro rivedo me, al di là del suono della batteria – per entrare nella parte tecnica – il concetto è che sono ragazzi nati nei quartieri popolari e scrivono quello che vedono. Molti della mia generazione e del mio genere, il pop, visto il grande successo che hanno questi ragazzi li guardano anche un po' con la puzza sotto al naso: sono tutti preconcetti che ho subito anche io".