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Gigi D’Alessio su Pino Daniele: “Prima il distacco, poi è nata una grande amicizia”

Gigi D’Alessio ricorda, ai microfoni di Fanpage.it il suo collega e amico Pino Daniele, scomparso la notte scorsa a Roma. D’Alessio ricorda gli esordi da fan, i primi dissidi e poi la nascita di un’amicizia vera e duratura che si è riempita di ricordi di quotidianità.
A cura di Francesco Raiola
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Per molti Gigi D'Alessio e Pino Daniele, scomparso nella notte a Roma, sono stati agli antipodi della musica napoletana. E fino a un certo punto forse lo pensò anche l'autore di "Nero a metà" e le dichiarazioni al vetriolo fecero letteratura, finché a un certo punto ci fu il disgelo: "Nel corso degli anni ci sono state dichiarazioni un po' così, ma un giorno lui mi telefono e mi disse "Uè, ma primm' ‘e c'appiccicà ce vulimm' conoscere?" ("Prima di litigare vogliamo conoscerci?"). Lo ricorda con un sorriso Gigi D'Alessio quando lo abbiamo chiamato per ricordare quello che è un'icona di Napoli nel mondo. Il concerto a Piazza del Plebiscito del 2008, poi, fu il momento in cui due delle voci attuali di Napoli (che piaccia o meno) si presero la città e uno dei luoghi simbolo.

Proprio a Piazza del Plebiscito, durante la festa di Capodanno, Gigi avrebbe voluto il bluesman napoletano che però era impegnato, contemporaneamente, su Rai Uno, in quella che era una sfida solo catodica: "Se non fosse stato impegnato là lo avrei voluto con me". Ma il ricordo di D'Alessio, che può vantare la chitarra di Daniele in "Addo’ so’ nnato ajere", brano contenuto in "Questo sono io" album pubblicato nel 2008, parte da quando era piccolo, da un'infanzia segnata da Daniele di cui andava ai concerti appendendosi ai pali: "In seguito ci sono stati momenti di distacco, poi ci siamo rincontrati e ci siamo raccontati 20 anni di vita ed è nata una grandissima amicizia. Lui diceva sempre: ‘Gigi ricordati, il giorno in cui avrai bisogno di qualcuno troverai solo me'".

E negli anni l'amicizia è cresciuta e D'Alessio ricorda i momenti intimi, in cui condividevano spazi, musica e cibo: "Amava tanto mangiare e mi diceva sempre: ‘Io non vengo a casa tua, perché a casa tua si mangia bene'". Ci facevamo un sacco di risate insieme. Ricordo un Capodanno che lui disse: ‘Senti, devo andare a lavorare e faccio venire i figli miei a casa tua' e così facemmo". Ma il ricordo più bello è "il suo sorriso, quando stava in sala d'incisione da me, a suonare la chitarra in un brano che si chiama"Addo’ so’ nnato ajere". Pino era al pianoforte e suonavamo e cantavamo insieme.

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