Gigi D’Alessio: ‘Saviano denuncia, io difendo: il nostro lavoro è in continuità’
In una piccola sala dell'hotel Vesuvio di Napoli, Gigi D'Alessio si è spogliato per un attimo dei panni formali dell'ambasciatore della musica napoletana nel mondo e tra un caffè e una battuta ha incontrato i giornalisti per spiegare cosa succederà per il suo quarto ritorno al San Paolo, tirando le somme di un tour, quello di Malaterra, con cui ha girato quasi tutto il mondo, toccando anche per la prima volta Cina e Giappone. Ride, scherza, parla in napoletano e dice che quella del 21 sera sarà una festa: ‘Me la voglio godere, stare con la mia gente, quelli che mi hanno permesso di essere quello che sono, perché io ho due fortune: il pubblico e la canzone napoletana'.
La canzone napoletana nel mondo
E proprio la canzone napoletana è stata quella che D'Alessio ha portato in giro per il mondo con il suo ‘progetto' – come lo definisce lui – in cui ha mischiato musica e sociale, tra tradizione e Terra dei fuochi, specificando che non è stato lui, però, a portare la musica napoletana in giro, ma, casomai, il contrario. Parte del progetto, quindi, era quello di far arrivare la tradizione della sua città natale ai giovani di tutto il mondo, da Mosca agli Usa, passando per Canada e Australia, dove i ragazzi, figli di emigrati, non riescono a mantenere a lungo le tradizioni dei genitori: ‘Ho deciso che era il momento quando anche mia figlia Ilaria, ascoltando ‘Meraviglioso' rifatta dai Negramaro mi ha rivelato che non sapeva che era una cover di Domenico Modugno'.
Una scaletta lunga e piena di classici
Al San Paolo mescolerà i brani di Malaterra, con qualche ospite – la moglie Anna Tatangelo, Dear Jack, Briga, Bles e altri che devono ancora dare la conferma definitiva – e i suoi successi, per 31 canzoni ufficiali che, però, includono medley di più canzoni (ce n'è uno che unisce ‘Cient'anne, ‘Anna se sposa', ‘Annarè', ‘Come in un film', ‘Di notte' e un altro dove mescolerà ‘Comme si femmena', ‘Sotto le lenzuola', ‘Fotomodelle un po' povere', ‘Chiove', ‘Guagliuncè', ‘Buongiorno' e ‘Napule') oltre agli inediti dell'ultimo lavoro.
La Napoli di Gomorra e quella di D'Alessio
D'Alessio interviene anche sulla polemica tutta napoletana che riguarda il racconto all'estero della città e lo fa con la diplomazia che lo contraddistingue, spiegando che è giusto che ci siano cose come Gomorra che raccontano le parti più scure, ma anche chi, senza nascondere i problemi, ne racconti la parte sana: ‘Gomorra va bene perché rispecchia una parte della città, Saviano ha denunciato e io sto difendendo: là dove finisce Roberto Saviano comincia il mio lavoro, sono in continuità' dice sottolineando come abbia usato la propria popolarità per cercare di diffondere anche il bello della città e soprattutto smarcandosi da qualunque discorso politico, ‘perché io devo unire, non dividere'.
Testimonial italiano alle Olimpiadi di Rio
Ad agosto, inoltre, D'Alessio rappresenterà l'Italia alle Olimpiadi, con un concerto, confermando il suo status di cantante nazional popolare e sorridendo di quelli che ancora hanno dubbi su di lui: ‘Ho molto rispetto del mio passato – dice -. Oggi sono molto felice, sento che c'è una considerazione maggiore di me e del mio lavoro, anche perché è come se all'improvviso fossi diventato figo. Incontro persone che oggi mi dicono ‘Ah, ma D'Alessio sa suonare anche il pianoforte'. Eh, e mo te ne sei accorto? [ride, ndr]'.
Il coraggio del San Paolo
Sono attese circa 30 mila persone per un appuntamento che lo ha spaventato quando ha deciso di annunciarlo a dicembre: ‘Sì, posso dire di essere stato coraggioso, anche se può sembrare presuntuoso. Tornare per la quarta volta e sapere che i biglietti sono quasi esauriti ti fa sentire un attimo più rilassato'. Per l'occasione il cantante ha anche aperto il settore ospiti chiamandolo Terra dei Cuori, come l'associazione a cui darà in beneficenza il ricavato dei biglietti di quel settore, venduti per l'occasione a 10 euro. Sul palco con lui, poi, la sua band storica (‘Quella che mi permette di tornare a pezzi scritti nel 1992') formata da Alfredo Golino, Francesco D’Alessio, Maurizio Fiordiliso, Giuseppe Seno, Roberto D’Aquino, Angelo Abate, Arnaldo Vacca e Giorgio Savarese.