Gianni Nazzaro, le ultime ore prima della morte: “Ha chiesto l’eutanasia e ha sposato Nada Ovcina”
La notizia della morte del cantante Gianni Nazzaro ha colto tutti di sorpresa. In pochi, infatti, sapevano che l'artista, morto martedì 27 luglio, stesse lottando contro un cancro ai polmoni. Quando ha compreso che ormai non c'era più nulla da fare, Nazzaro ha deciso di compiere l'ultimo gesto d'amore nei confronti della compagna Nada Ovcina. Il cantante l'ha sposata.
Gianni Nazzaro ha sposato Nada Ovcina prima della morte
Nada Ovcina ha condiviso con il cantante di "Quanto è bella lei", un lungo pezzo di strada. Il loro rapporto durava da oltre 50 anni. In passato avevano divorziato, ma il loro legame era sopravvissuto ai freddi documenti firmati. Così, da tempo accarezzavano l'idea di sposarsi. Gianni Nazzaro lo ha fatto sul letto di morte, nell'ospedale romano in cui era ricoverato. La coppia ha rilasciato un'intervista al settimanale Nuovo, poco prima della morte di Nazzaro. Nada Ovcina ha spiegato:
"Lui e io eravamo divorziati e ogni tanto progettavamo di risposarci. Quando le sue condizioni si sono irrimediabilmente aggravate, Gianni mi ha chiesto di diventare sua moglie. Un matrimonio in extremis, celebrato alle tre del mattino in una stanza di ospedale. Ma mi ha regalato un attimo di felicità: l'ultimo, purtroppo, che rende il nostro legame eterno e indistruttibile".
Gianni Nazzaro aveva richiesto l'eutanasia
Gianni Nazzaro, nel corso dell'ultima intervista, ha anche parlato dell'amarezza di aver chiesto l'eutanasia senza ottenerla. Poi, ha rimarcato come il mondo dello spettacolo gli abbia voltato le spalle negli ultimi anni: "Avrei voluto tornare al Festival di Sanremo, ma sono stato messo da parte a favore di artisti spesso privi di talento". Infine, ha chiarito perché ha ritenuto opportuno rilasciare un'intervista pur sapendo che ormai gli restava poco da vivere: "È per me una prova di coraggio. Da artista voglio uscire di scena nel migliore dei modi. Non voglio essere rimpiato o, peggio, riscoperto: se avevo doti bisognava riconoscermele da vivo".