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Gianni Morandi ricorda Mia Martini: “Dicevano che portava iella, ma era la cantante migliore”

Tornando da uno spettacolo dedicato a Mia Martini, Gianni Morandi ha voluto ricordare quello che la cantante ha dovuto passare in un cero punto della sua vita. Le accuse di “portare iella” che hanno segnato la vita di una delle voci più belle che la musica italiana: “Era la migliore che ci fosse in giro”.
A cura di Francesco Raiola
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Gianni Morandi e Mia Martini (LaPresse)
Gianni Morandi e Mia Martini (LaPresse)

Tornando da uno spettacolo dedicato a Mia Martini, Gianni Morandi ha voluto ricordare quello che la cantante ha dovuto passare in un cero punto della sua vita. Le accuse di "portare iella" che hanno segnato la vita di una delle voci più belle che la musica italiana abbia potuto ascoltare. Morandi è partito da quello spettacolo visto a L'Aquila, "Chiamatemi Mimì" in cui recitavano sia Claudia Campagnola che il figlio Marco Morandi per ricordare un po' la sua amicizia con Mimì, ma soprattutto le difficoltà che la cantante calabrese visse a causa di quelle voci.

Il ricordo di Gianni Morandi

"Mi sono divertito e commosso, ascoltando le canzoni e i tanti episodi significativi della vita di questa grandissima interprete, scomparsa 25 anni fa" ha scritto il cantante di Monghidoro prima di ripercorrere appunto alcuni eventi e alcune cose che la stessa Martini gli aveva confessato: "Durante lo spettacolo, ripensavo a Mimì, che io avevo conosciuto molto bene. Alle angherie che aveva dovuto subire, quando dicevano che incontrarla portava sfiga, iella, sfortuna e una sera mi raccontò che quando entrava in un locale, o in un ufficio, le donne facevano finta di niente ma toccavano ferro e gli uomini si mettevano le mani sui cosiddetti…". Il cantante ricorda anche come non solo i colleghi ma anche le case discografiche la penalizzarono: "In quel periodo non riusciva a trovare lavoro, i discografici e i manager musicali facevano di tutto per non incontrarla e lei addirittura aveva perfino pensato di smettere".

Gli incontri con Loredana Bertè e Renato Zero

Tutto questo nonostante  fosse "una cantante straordinaria, forse la migliore che ci fosse in giro" ricorda Morandi, che scrive anche di quando da giovanissimi si incontravano: "Ricordavo quando, nel 1971, lei, Loredana e Renato, tutti e tre giovanissimi e sconosciuti, parteciparono ad uno spettacolo al Teatro Brancaccio di Roma, dove io cantavo e loro si unirono a me quasi come coristi (peccato, non esiste una documentazione di quella serata). Ricordavo che, nelle occasioni dove avevo duettato con lei, una vibrazione unica mi arrivava addosso sentendola cantare così da vicino…".

Il ritorno a Sanremo

Il ricordo termina con una nota positiva, segnato dal ritorno sul palco del festival di Sanremo: "Ricordavo che quando riuscì, in parte, a superare quei momenti di cattiveria e di crisi, cantò a Sanremo ‘Almeno tu nell’universo' e, con una grande interpretazione, fece capire a tutti finalmente, che razza di artista era".

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