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Gianluca Grignani: “Ho passato un brutto periodo, superato grazie alla mia chitarra”

In attesa del doppio concerto elettrico che terrà a Milano e Roma, Grignani parla di un anno difficile, del rapporto complesso coi media e del libro che sta scrivendo.
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Gianluca Grignani (LaPresse)
Gianluca Grignani (LaPresse)

Gianluca Grignani è atteso da due concerti a Milano (1° dicembre, Alcatraz) e Roma (3 dicembre, Atlantico) per festeggiare i 20 anni di attività e probabilmente da un libro, come svela in un'intervista a La Stampa uscita oggi. Dopo un tour acustico che l'ha visto protagonista in questi mesi girando l'Italia intera, il cantante aspetta questi due appuntamenti – oltre a quello al carcere di Bollate il 13 dicembre – e un po' di tranquillità a conclusione di un altro anno vissuto senza sosta e con non pochi problemi, di salute e di immagine. La sua ansia non gli ha dato tregua neanche in questo 2016, come ha spiegato lui stesso più volte, e i suoi rapporti con la stampa non sono sempre dei migliori, un po' per colpa di alcuni atteggiamenti che Grignani ha sul palco, sia per una voglia enorme dei media di cavalcare un po' la polemica, come spiega lui stesso: "In passato mi hanno frenato molto, adesso non ho più alcun tipo di freno, probabilmente per l’età, o perché ho preso pieno controllo della mia attività (…). A me il mercato non interessa, è difficile che mi senta colpito: lo stalking esagerato dei media però può generare in qualcuno la voglia di farla finita".

La chitarra per combattere un periodo brutto

Problema che trattò in "Destinazione Paradiso" uno dei suoi primi grandi successi, di quelli che hanno costruito una delle carriere più rock del panorama nazionale. Quest'anno è stato complesso, da una parte l'uscita del suo album "Una strada in mezzo al cielo", dall'altra il problema con le crisi d'ansia che lo hanno costretto a tornare a un profilo più basso: "Ho passato un brutto periodo e mi sono detto: sai che faccio? Prendo la chitarra e vado in giro a suonare, che è l’unica cosa che vorrei fare" e così ha fatto, in barba ai media da cui si è tenuto lontano.

L'idea di un romanzo

Tra le altre cose, Grignani sta anche lavorando a un libro: "Sto scrivendo un libro, un romanzo. L’idea mi è venuta il 5 maggio 2016, il giorno in cui mi sentii male e fui ricoverato a Lodi. “La sua cruenta polvere a calpestar verrà”, scriveva Manzoni: quel 5 maggio è come se fossi morto e risorto. Mi sono aggrappato alla scrittura perché mi sembrava di non sentire più niente: oggi sono contento di quello che mi è successo, l’incidente forse era necessario, ha cambiato anche il mio modo di scrivere canzoni".

Il manager di se stesso

Oggi, però, spiega di essere più attento a quello che gli succede: "Vengo fuori da un periodo difficilissimo, sono un cane che esce dal fango e si scuote per pulirsi. Molte persone le avevo addosso come zecche, ora sono riuscito a scrollarmele via. Ho dovuto imparare a fare il manager di me stesso".

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