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Gianluca Grignani diventa papà di Giona e non rinuncia al rock

Il cantante lombardo sta vivendo un periodo roseo con la nascita di Giona, l’ultimo arrivato in famiglia. A 40 anni ha ancora tanti progetti artistici, e non ha intenzione di appendere la chitarra al chiodo.
A cura di Laura Balbi
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gianluca grignani padre

E' arrivato ai 40 anni con tanti cambi di direzione, la sua musica ha cambiato faccia più volte nel corso degli anni, tanto da guadagnarsi stima da parte di colleghi come Vasco Rossi e critiche, da parte del mercato discografico che spesso tende a etichettare in un genere ben preciso ogni artista. Gianluca Grignani ha festeggiato i suoi 40 anni insieme ai suoi 18 di carriera in un unico concerto durato tre ore a Monza. La soddisfazione gliela si leggeva negli occhi, non solo perché ha suonato davanti a fan delle nuove e vecchie generazioni, ma anche perché era diventato da pochi giorni padre del suo quarto bambino, Giona.

Il piccolo di casa Grignani è già in copertina a pochi giorni di vita, in una foto scattata per il settimanale Gente da sua moglie Francesca Dall'Olio, fotografa nata nel 1972 con cui il cantante è sposato dal 2003. Padre e figlio occhi negli occhi, e con il quarto arrivato in famiglia Gianluca racconta la gioia della paternità:

E' nato un po' più piccolo degli altri ma sta benissimo. Giorni fa mi sono molto spaventato, perché aveva difficoltà a respirare e sono corso all'ospedale qui vicino.

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Prima di lui Ginevra, Giselle e Giosuè Joshua; sebbene siano ancora piccoli i figli dell'artista iniziano a tirar fuori la loro personalità, non senza dare filo da torcere al papà:

Ginevra vuole sempre salire sul palco e questo mi angoscia, perché non voglio che i miei figli facciano questo lavoro, a meno che non vogliano studiare davvero al Conservatorio, cosa che a me è mancata, e diventare direttori d'orchestra. Musicalmente sono tutti molto dotati. Ognuno ha una parte di me, nel crescere la riconosco. Quattro figli sono molto impegnativi. Più che altro sono preoccupato; devo crescerli finché saranno indipendenti, e allo stesso tempo riuscire a fare quello che voglio, musicalmente. Non sarà facile. Speriamo che Dio mi dia una mano. Non ho alternative: mi tocca continuare e lavorare meglio. Questa è una vera responsabilità. Certo, prima loro, poi tutto il resto. Ma non vorrei mai vendermi per loro, non potrei più guardarli in faccia.

Nessun compromesso nel lavoro quindi, sebbene il benessere dei figli sia per Grignani la cosa più importante. La sua musica è cambiata nel tempo, è cresciuta con lui ed è diventata specchio del suo modo d'essere:

Anni fa era importante che la musica mi piacesse, oggi mentre la suono deve emozionarmi, sono cresciuto e quel che mi piaceva a vent'anni non mi basta più. Il rock non è una chitarra distorta, è vivere quello che sei, è scrivere immerso nel tuo tempo. Ma non voglio dimenticarmi delle cose in cui credevo da bambino.

La sua avventura come musicista continua indisturbata, certo di non voler cedere a compromessi malgrado i tempi d'oro degli inizi, con 3 milioni di copie vendute di Destinazione Paradiso, siano lontani.

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