Gerry Scotti canta il Natale: “Oggi la GenZ mi ama. L’AI? Non sostituirà mai i lavori artistici”
Gerry Scotti ha pensato di registrare un album di Natale con l'intelligenza artificiale e ha trovato nella Warner l'etichetta che ha pensato di sposare il progetto: nasce così Gerry Christmas, il primo album di Natale del popolare conduttore che si è confrontato, anche grazie all'aiuto vocale dell'AI in grandi classici come All I Want For Christmas Is You, Jingle Bells, Last Christmas, Jingle Bells, Santa Claus is coming to town e Feliza Navidad, tra le altre. Quando incontriamo Scotti, ci tiene subito a scusarsi con "tutti i grandi e bravi artisti che per farsi ricevere da una casa discografica importante aspettano 20 anni e si sentono dire ‘Le faremo sapere', frase che tutti ci siamo sentiti dire almeno una volta nella vita". Quest'album nasce perché, spiega il presentatore, su Instagram e TikTok erano cominciate ad apparire immagini di star come Michael Jackson o Aretha Franklin travestiti da me o che avevano la mia voce" e alla fine essendo uno dei più memati, ha scelto di fare da sé e dar vita a quest'album.
L'intelligenza artificiale per Gerry Scotti
"Era un'idea talmente strana, curiosa, malsana che ha colpito la fantasia di una casa come la Warner, che ci teneva a fare la prima a fare un'operazione del genere" ha spiegato il conduttore ai giornalisti. Scotti ha affrontato, poi, la questione dell'AI per quanto riguarda la musica, argomento di cui si discute molto negli ultimi anni: l'intelligenza artificiale potrà sostituire i cantanti? "Ovunque c'è il timore della sostituzione dell'AI, io sono talmente amante di tutti i generi che non credo che l'AI potrà sostituirsi alla forza, alla creatività e alla comunicazione degli artisti. Per quanto riguarda la tv è difficile che possa rifare i Bonolis, i Conti, gli Amadeus, e gli Scotti, forse farà le previsioni del tempo o anche gli indici di borsa, ma nei lavori artistici farà fatica a sostituirsi".
I classici di Natale di Scotti
Un album di Natale, si sa, non si nega a nessuno, ma Scotti gareggia in un altro campionato, non quello dei cantanti che sperano di fare streaming o quello – minore, c'è da dire – di coloro che sperano nell'effetto Wham o Mariah Carey, ovvero riuscire a creare un instant classic natalizio. Quello di Scotti è un gioco fatto col suo pubblico e anche per questo ha meno problemi a parlare e confrontarsi con l'intelligenza artificiale, che lo ha aiutato nella voce, ma non sempre in maniera massiccia, come ci teine a sottolineare lui stesso: "Non tutto è stato fatto con AI usata solo dove non arrivavo con la voce, per farmi più intonato. Feliz Navidad, per esempio, m'è venuta bene, l'AI è intervenuta poco, mentre un bell'esempio del suo intervento è su All I want for Christmas is You, anche perché ci sono troppe differenze rispetto all'originale. Per Feliz Navidad il problema è che non avevano mie parola in spagnolo, non avevano humus a cui aggrapparsi, quindi mi hanno fatto leggere la Gazzetta dello Sport in spagnolo e canticchiare Josè Feliciano".
Scherzando, ma chissà quanto, Scotti ha detto che "forse quello che mi manca è non aver messo canzone in italiano, ma mi lascia spazio per provarla un'altra volta. Avevo fatto una scelta che non è stata approvata, e tra quelle possibili non ce n'era una che sentivo mia. In generale la mia preferita è Driving home for Christmas di Chris Rea, la meno famosa, l'ho messa per ultima e tra l'altro è quella che m'è venuta meglio, è quella in cui l'AI è intervenuta meno ed è quella cui i contenuti mi piacciono di più" mentre "le classiche sono quelle che mi piacciono meno perché mi divertono di meno".
Il rapporto con la GenZ
Nei mesi scorsi Gerry Scotti è diventato famosissimo tra i giovani della GenZ, anche grazie a un lavoro imponente di memizzazione (lo hanno fatto diventare meme, appunto) soprattutto su TikTok, aprendo le porte ai giovanissimi: "Chi ascolta e guarda in tv ha la memoria corta, io con TikTok e Instagram ho la fortuna di essere visto e amato dalla GenZ, con lo zio Gerry vanno d'accordo e in mezzo a questa generazione ci sono tanti che mi chiedono: ‘Hai fatto il dj?', perché di questa cosa non c'era memoria. Con quest'album voglio far sapere che tra le varie passioni c'è e ci sarà la musica, che è la più grande".
Musica e solidarietà
Un'ultima riflessione Scotti la fa su Do They Know is Christmas, canzone scritta da Bob Geldof e Midge Ure nel 1984 allo scopo di raccogliere fondi per combattere la carestia in Etiopia: "A cavallo tra gli '80 e i '90 la musica portava all'attenzione le grandi tematiche mondiali, là dove non riescono le grandi organizzazioni, e ho messo Do They Know is Christmas perché è stata prima operazione che faceva sapere alla società consumistica "che è Natale anche per chi non ha da mangiare ogni giorno?" come diceva il testo della canzone. Geldof aveva fatto arrivare questo messaggio e sono felice che oggi sia ancora cantato, perché è uno dei più bei messaggi di natale. L'ho voluto inserire anche se il paragone con le voci dell'originale è impossibile".