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Gerardina Trovato: “Non voglio essere rinchiusa nelle strutture protette”

Gerardina Trovato sta tornando per raccontare come ha vissuto questi ultimi anni, e parlando della sua rinascita. In un’intervista a Fanpage.it aveva parlato del difficile rapporto con la madre, di come un anno fa sia risorta dalle macerie, tornando a scrivere canzoni e chiamata della redazione del Festival di Sanremo 2020 e di come non vuole essere internata.
A cura di Redazione Music
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Gerardina Trovato sta tornando per raccontare come ha vissuto questi ultimi anni, e parlando della sua rinascita. In un'intervista a Fanpage.it aveva parlato del difficile rapporto con la madre, di come un anno fa sia risorta dalle macerie, tornando a scrivere canzoni e della chiamata della redazione del Festival di Sanremo 2020, a cui aveva  proposto le sue canzoni. Purtroppo per una serie di ragioni, dovute anche al suo stato di indigenza, la cantante non riuscirà a salire sul palco dell'Ariston. L'autrice di "Non ho più la mia città" è in guerra con la propria famiglia, che accusa non solo di non aiutarla economicamente, ma anche di tentare di farla internare.

Gerardina Trovato e il no agli psicofarmaci

A Fanpage.it ha detto: "Io non mi sono mai drogata, ma quello era chiaramente un tentativo per farmi interdire. Ho avuto veramente paura, ho rischiato di essere sedata e ricoverata in quelle che chiamano strutture protette. Quindi se lei mi fa interdire perdo tutti i diritti e dopo la sua morte devo dare conto a un tutore a cui devo chiedere il permesso per tutto, ma stiamo scherzando?". Un concetto che ha ribadito anche durante "Live, non è la D’Urso", il programma di Barbara D'Urso, focalizzandosi sulla volontà di non tornare a prendere psicofarmaci e soprattutto chiedendo di non essere rinchiusa nelle strutture protette: "Qui sono al sicuro? Non è che vengono gli assistenti sociali  a rinchiudermi nelle strutture protette, quelli che erano i manicomi – chiede alla conduttrice la cantante -. Perché ti proteggono mettendoti in una stanza isolata e riempiendoti di psicofarmaci così diventi un vegetale, poi ti interdicono, ti mettono un tutore che decide anche con che cosa ti devi lavare, quanto devi spendere, cosa devi mangiare".

La cantante siciliana vive grazie ai concittadini e la Caritas

La cantante, come noto, vive grazie a un po' di Siae e alla Caritas, oltre all'aiuto dei concittadini che non si sono mai tirati indietro nell'aiutarla: "Per il nome che ho, nel tempo, in tanti mi hanno aiutato, dagli amici alle attività commerciali che mi hanno fatto credito. Poi, però, il conto è stato chiuso e il problema si è riproposto. Lavoro poco, perché le piazze d'inverno non si fanno e nonostante tutto l'aiuto sono finita alla Caritas, ma la Caritas ti aiuta per quello che può" ha spiegato a fanpage.it, aggiungendo, in tv che se è viva è solo grazie "alle persone di Porto Palo e Capopassero; voglio ringraziare queste persone a cui devo la vita, e con cui ho debiti. Io sono perfetta, ho il mio nuovo equilibrio psicofisico, ma stanno cercando di distruggerlo (…). Non si può vivere con 80 euro, vivo grazie agli amici che quando mi vedono che cado per terra mi dicono di andare nei ristoranti e mi riempiono di pesce e carne".

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