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George Benson ama l’Italia, ma la Sicilia lo multa

Il chitarrista jazz, in concerto in Sicilia, ha dichiarato di amarla più di tutte le altre isole. Ma ieri da ieri una serie di disavventure ne condizionano i concerti, nonostante i permessi in regola. Continuerà ad adorare questa terra?
A cura di Andrea Parrella
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George Benson è in concerto in questi giorni in Sicilia ed ha espresso tutto il suo amore per questa terra: "E' l'isola che più amo". Ha ricordato anche il suo legame forte con l'Italia dovuto all'amicizia con Franco Cerri, che da ragazzo gli disse "In due anni diventerai il miglior chitarrista jazz. Ce ne ho messi tre, non lo dimenticherò mai". Ma l'Italia non pare  contraccambiare a pieno l'amore che Benson riversa nei confronti del Belpaese. O almeno le autorità siciliane, che tra ieri e quest'oggi l'hanno multato e creato impedimenti di diversi tipi nonostante tutti i permessi fossero regolari. Prima ieri sera, quando durante il concerto promosso dal comune di Palermo al Teatro di Verdura, è stato multato da due zelanti vigili perché i due sleeper buses, che trasportano i suoi tecnici, la sua band e l’artista stesso, "erano parcheggiati nelle immediate vicinanze del teatro", ossia esattamente dove erano stati autorizzati. Inoltre la multa era con oblazione immediata previa il sequestro de messi.

Ma non è finita, perché oggi, nel trasporto a Taormina l Teatro Antico è stato impedito il trasporto delle attrezzature con le due motrici dello staff del chitarrista, nonostante fossero dotati di regolare autorizzazione. D'emergenza di è provveduto ad un trasporto con mezzi più piccoli, con un notevole dispendio temporale. Dopo queste disavventure Benson continuerà a definire la Sicilia come il posto che più ama?

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